Agostino Falzarano era un ragazzo di ventitré anni che viveva ad Airola, piccolo centro abitato in provincia di Benevento, dove trascorreva le sue giornate lavorando come operaio presso un vivaio della zona, l'azienda 'Vivai Cecere' di contrada Padula di Airola. Il giovane, figlio di Giorgio, docente di musica, nella mattinata di lunedì 3 dicembre, ha deciso di togliersi la vita e lo ha fatto proprio nel posto che frequentava quotidianamente per guadagnarsi da vivere.

La vicenda

A rinvenire il corpo senza vita del ragazzo è stato il suo datore di lavoro, un uomo di circa 70 anni di età, titolare dell'azienda di vivai.

Il proprietario della ditta ha immediatamente dato l'allarme e avvertito i primi soccorsi. Il ventitreenne è stato trovato legato ad una corda penzolante da una trave. Sul posto sono giunti gli operatori del personale medico-sanitario del 118, ma - purtroppo - ormai per il ragazzo non c'era già più nulla da fare e i dottori non hanno potuto fare altro che costatare il decesso. La notizia del suicidio di Agostino si è presto diffusa in tutto il paese, lasciando l'intera comunità senza parole. Una vera e propria tragedia, una storia tristissima che - probabilmente - nascondeva una realtà dolorosa celata dietro al costante sorriso del ragazzo, orgoglioso del suo lavoro e molto socievole con i suoi amici.

Le indagini

Intanto, conoscenti, amici, familiari, parenti si chiedono cosa possa aver portato un ragazzo così giovane a pensare al suicidio, ma - almeno per ora - questo interrogativo resta ancora un mistero. Sul luogo della tragedia sono intervenuti anche i militari dell'arma dei carabinieri della Compagnia di Montesarchio (provincia di Benevento), guidati dal maggiore Leonardo Madaro, che hanno compiuto i primi rilievi del caso e iniziato le indagini per appurare se si sia trattato effettivamente di un suicidio o meno.

Intanto, sulla vicenda la Procura della Repubblica presso il tribunale di Benevento ha aperto un fascicolo d'inchiesta.

I messaggi di cordoglio

Numerosissimi i messaggi di cordgolio e solidarietà al dolore della famiglia di amici e colleghi del ragazzo apparsi sul social network Facebook a distanza di poche ora dal tremendo e folle gesto. Post di meraviglia, incredulità, sgomento, per una notizia inattesa quanto tragica. 'Ancora stento a crederci, provo un dolore allucinante dentro di me, mi manchi tanto' - scrive un suo amico.