Uno dei parti più sofisticati e complessi delle menti ingegneristiche-finanziarie è senza dubbio quello dei covered warrant: si guarda spesso con sospetto a questo strumento derivato, soprattutto per il fatto che in pochi credono che sia possibile che perda valore anche quando l'indice sottostante comincia a guadagnare terreno.
Per spiegare questo particolare funzionamento, è necessario chiarire cosa è realmente un covered warrant. I titoli in questione sono quotati in via ufficiale e consentono di acquistare oppure di vendere una determinata quantità di attività finanziaria (il sottostante appunto) a un prezzo di esercizio ed entro una certa data.
In pratica, si sta attuando una scommessa su un determinato tipo di mercato. L'attività sottostante può rivestire vari panni, ad esempio quelli di un titolo azionario, di una obbligazione o anche di un indice. Chi è che va a decidere il prezzo? Il compito spetta a un market maker, il quale deve anche controllare costantemente la disponibilità delle vendite e degli acquisti.
Uno dei vantaggi principali è rappresentato dal limite di perdita massima, una sorta di garanzia in caso di ribassi eccessivi: questa soglia è pari all'importo che è stato investito, mentre, al contrario, i guadagni potrebbero anche essere infiniti. Gli elementi da valutare con maggiore attenzione sono sostanzialmente due.
Anzitutto, è necessario capire quanto è vicino il prezzo di esercizio a quello del sottostante, perché nell'ipotesi di una "distanza" piuttosto evidente si rischia di far perdere valore, giorno dopo giorno, al covered warrant, perfino quando il sottostante è in crescita. Una statistica che deve poi invitare a riflettere è quella che ci dice che la quasi totalità delle opzioni esercitate in questo caso avrà un valore nullo al momento della scadenza.
Volendo riassumere, ci sono degli elementi che fanno di questi prodotti una scelta preferibile rispetto ad altri. Ad esempio, il valore nominale è più basso rispetto alle opzioni vere e proprie o ai contratti futures, ragione per la quale anche i piccoli risparmiatori si possono cimentare con questo tipo di investimento; inoltre, vi sono varie scadenze che si possono scegliere, da dodici ai diciotto mesi, segno che molte esigenze e "gusti" possono essere soddisfatti.