Ci fa piacere scoprire che questa novità (la spugna che assorbe il petrolio in mare) venga da uno studio tutto italiano, vale a dire da uno stato in cui i fondi tagliati ai ricercatori diminuiscono sempre di più. La Spugna Nanotech, in grado di assorbire gli oli dall’acqua inquinata è la new-entry di questo anno.

I suoi genitori, sono i ricercatori dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), la notizia è trapelata questa estate e sconvolge se ci si ferma un attimo a ragionare sull’impatto di tale scoperta. Se prima tutte le preoccupazioni, erano avvalorate dagli incidenti catastrofici di grandi navi petroliere o di grandi navi da Crociera, come nell’ultimo caso della Costa Concordia, ora la soluzione c’è.

Ma non solo, la spugna è in grado di risolvere anche il più grande problema degli sversamenti illeciti di materiale tossico nei fiumi. Uno dei problemi più grandi di madre natura infatti, è lo sversamento in mare o nei fiumi di idrocarburi, di sostanze oleose, per lo più tutte frutto di scarti delle grandi fabbriche, le quali invece di pagare lo smaltimento lo gettano via illegalmente .

Ma la sua stupefacente caratteristica non finisce qui, farà chiedere a molti, si ma per manovrare la spugna nell’acqua in mezzo al liquame vario, c’è sempre bisogno della mano umana. Non è questo il caso, infatti essa può essere manovrata anche utilizzando l’azione di campi magnetici.

Questo semplice polimero economico, utilizzato in più casi come isolante termico e quindi aveva già soppiantato il vecchio e dannoso amianto, ora arriva a darci un’altra mano, chissà se in futuro troverà un altro utilizzo.