"Mandiamoli tutti a casa" è questo lo slogan preferito di Beppe Grillo e del MoVimento 5 Stelle ed è anche la parte del suo programma che più piace ai suoi elettori. Va detto che Grillo ha già iniziato a mantenere questa promessa, il suo movimento ha già mietuto alcune vittime, lasciando a casa vecchi partiti e vecchie personalità politiche.

Il problema è che Grillo ha mandato a casa quei pochi partiti e uomini che avevano i suoi stessi ideali e perseguivano gli stessi obbiettivi. Con la sconfitta di Rivoluzione civile di Antonio Ingroia se ne vanno alcuni dei protagonisti politici che fino a ieri erano visti come quelli più vicini ai bisogni dei cittadini.

Primo fra tutti Antonio Di Pietro ed il suo partito "Italia dei valori".

Di Pietro, oltre ad essere amico di Beppe Grillo (o forse ex amico), tant'è che tempo fa l'ex comico genovese lo aveva indicato come un buon futuro presidente della repubblica, avevano combattuto negli ultimi anni le stesse battaglie. L'Idv ha sempre messo in primo piano temi come la valorizzazione e l'affermazione della legalità e la trasparenza amministrativa a livello politico, argomenti, questi, che stanno a cuore al movimento cinque stelle. Antonio di Pietro inoltre ,come Beppe Grillo nel secondo V day, si è spesso servito del referendum abrogativo, strumento di sovranità diretta data ai cittadini dalla costituzione, con l'obiettivo di abolire i finanziamenti pubblici ai partiti ed il doppio stipendio dei parlamentari e per tutelare i lavoratori ripristinando l'articolo 18.

L'Italia dei valori si è visto mangiare il suo elettorato dal MoVimento cinque stelle, portandolo ad una veloce ed inesorabile sconfitta. Altra vittima dei cinque stelle è Rifondazione comunista ed il suo segretario, Paolo Ferrero, che da sempre ha abbracciato lotte sociali importanti simili a quelle abbracciate dal movimento di Grillo, ed avrebbe probabilmente avuto maggiore successo senza di esso, incanalando i voti dei lavoratori ai quali il partito è sempre stato vicino; lo stesso vale per il Partito comunista italiano ed il suo segretario Diliberto.

Altro partito eliminato dalla concorrenza del MoVimento Cinque stelle è il partito, anch'esso confluito in Rivoluzione civile, dei Verdi, da sempre sensibile ai problemi ambientali come Grillo. Tutti questi partiti e personalità politiche cacciate fuori dal parlamento sono state le prime vittime del movimento cinque stelle, probabilmente vittime non volute, ma collaterali.

Eliminate da un movimento che pur lottando le loro stesse battaglie si è imposto come il nuovo e che si è ora sostituito a loro.

C'è da chiedersi cosa avrebbe detto Enrico Berlinguer di questo movimento che si è sostituito al suo amato partito: lo avrebbe combattuto o lo avrebbe visto come il futuro di una vera rivoluzione popolare da sempre cercata? Ora vediamo se Grillo ed i militanti del movimento cinque stelle riuscirà a cacciare anche gli ultimi partiti rimasti, quelli più grandi, quelli più potenti, quelli contro cui aveva detto si sarebbe scagliato.. Aspettiamo e vedremo.