Due giorni fa, davanti al Palagiustizia di Milano, si è consumata la protesta contro i pm di Milano da parte della marocchina Karima El Marhoug, conosciuta da tutti come Ruby, che è stata accusata di aver partecipato ai presunti festini a luci rosse che Silvio Berlusconi avrebbe fatto nella sua villa di Arcore.

La ragazza ha espresso pubblicamente il suo disagio davanti a giornalisti di tutta la nazione, ai quali ha raccontato di non sopportare più la nomina di "prostituta" che le è stata attribuita, lamentando che il giorno di Pasqua una signora avrebbe insultato lei e sua figlia davanti ad una chiesa, dicendole che la sua speranza è che la bambina un giorno non diventi come la mamma.

Karima ha accusato i pm di Milano di aver fatto subire a lei e alle persone a lei care una vera e propria violenza psicologica, all'unico scopo di ottenere da lei un'accusa contro Silvio Berlusconi, lamentando di non essere stata ascoltata durante il processo e di essere vittima di tutto ciò che è stato detto da stampa e magistrati. Ha smentito davanti a tutti di essere una prostituta, di aver mai avuto rapporti sessuali a pagamento,e mai con Silvio Berlusconi, accusando la magistratura italiana di avere intrapreso una guerra contro il portavoce del Popolo delle Libertà, in cui lei è stata coinvolta, e durante la quale è stata definita ingiustamente come poco di buono.

La ragazza era in realtà stata convocata dai giudici per il processo, ma il giorno della convocazione si trovava in Messico per una vacanza, e i giudici non hanno ritenuto opportuno riconvocarla.

Adesso il processo contro Silvio Berlusconi, imputato di concussione e prostituzione minorile è in fase di discussione, quindi la ragazza non potrà più essere ascoltata dai giudici. Lo sfogo della ragazza è stato comunque coraggioso e deciso, contro una magistratura e una stampa a cui piace fare troppe chiacchiere a volte, dando una vera identità di persone che spesso e volentieri non corrisponde a quella reale.