La più importante società operante nel settore della grande distribuzione è la francese Carrefour. Fondata nel 1959, ora dispone di circa 11.000 punti vendita in 30 Paesi. Fattura oltre 80 miliardi di euro, occupa quasi 500.000 dipendenti, di cui 25.000 in Italia… altro che "Cento vetrine"! La grande distribuzione "made in Italy" è costituita soprattutto dal sistema delle Coop, che gestiscono ipermercati di prodotti alimentari e altri beni di consumo.

La loro forza sta nel rapporto qualità/prezzo, nei vantaggi connessi alla forma cooperativa, nel radicamento sul territorio, sia a livello commerciale che politico.

Possono i "negozietti sotto casa" competere con simili strutture? No, solo chi saprà distinguersi per qualità e servizio al cliente potrà sopravvivere, ma sono una eccezione, gli altri chiuderanno. Interi quartieri sono caratterizzati da saracinesche abbassate, con cartelli "vendesi/affittasi", un segnale di abbandono commerciale che incide anche sul tessuto sociale.

Per fortuna ci sono i cinesi, che rivitalizzano il territorio con attività di bar, pizzeria, lavanderia, parrucchiere, servizi internet. Vincono grazie al loro istinto per il commercio, per gli affari, alla capacità di lavoro, occupando le nicchie lasciate libere dalla grande distribuzione. Gli italiani si arrendono e si ritirano.

Il centro commerciale ha cambiato anche lo stile di vita di molte famiglie. Le vediamo il sabato e la domenica passare quasi tutta la giornata tra le vetrine del complesso. Spingono carrelli pieni in modo impressionante, di alimenti che pare impossibile consumare tutti, di altre merci più o meno superflue. Sembra siano preda di un vuoto (specialmente culturale) da riempire con cose da comprare.

La strategia del centro commerciale è quella dell'offerta, essere un luna park del consumo. Funziona, alimentando qualcosa di simile alla dipendenza da acquisti. Clienti dei piccoli negozi sono soprattutto le persone anziane, che non hanno l'auto e con un rapporto di vecchia conoscenza con il negoziante, attenti alla spesa come una volta. Un piccolo mondo che, ci auguriamo, non scompaia per sempre.