La tanto attesa sentenza della Corte di Cassazione sul processo Mediaset è arrivata. I giudici hanno confermato la condanna a 4 anni per Berlusconi, ma hanno deciso di rinviare la decisione sull'interdizione dai pubblici uffici annullando la sentenza dell'appello per il ricalcolo. In pratica i giudici hanno stabilito che Berlusconi è colpevole, e dunque gli anni di reclusione sono confermati, ma la sentenza rimane in parte sospesa perché l'interdizione verrà ricalcolata.
Il rinvio porterà la decisione sull'interdizione dai pubblici uffici ad un ricalcolo per cui ci vorranno alcuni mesi, ma questo non andrà ad incidere sulla prescrizione.
Nei due gradi di giudizio precedenti Silvio Berlusconi era stato condannato a 4 anni di reclusione e 5 anni di interdizione dai pubblici uffici. In Cassazione invece l'accusa aveva chiesto di ridurre da 5 a 3 anni l'interdizione, considerando questa sentenza una punizione sbagliata, ma confermando la reclusione. L'accusa era di aver gonfiato i conti della Mediaset per frodare il fisco, e per creare fondi neri spostati all'estero.
Cosa accadrà ora è difficile da dire, almeno a livello politico. Da quello legale è semplice, ovvero Berlusconi in carcere non ci andrà senza dubbio perché i 4 anni si riducono ad 1 per effetto dell'indulto, e con un solo anno di reclusione, peraltro per un uomo di più di 70 anni, le porte del carcere non si aprono.
Politicamente invece, quando saranno decisi i termini dell'interdizione, il Senato dovrà votare se far decadere Berlusconi. A seconda che siano 3 o 5 anni, in questo lasso di tempo non potrà candidarsi per nessuna carica pubblica, comprese quelle per le amministrazioni locali. Il futuro del Governo è invece incerto visto che la maggioranza potrebbe venir meno da un momento all'altro per decisione sia del Pdl che del PD.