Poste Italiane prova a chiarire il malinteso delle mancate assunzioni. Nessuno si spiega come sia stato possibile che prima venga emesso un bando secondo cui si prevede l'assunzione di quasi 1400 postini e poi smentisce clamorosamente. Tale possibilità aveva infatti ingolosito parecchi giovani e non, in cerca di un contratto di lavoro in questa Italia parecchio zoppicante dal punto di vista economico.

Un contratto, che seppur a tempo determinato, offriva uno stipendio pari 1180 euro mensili. Mica male col tasso di disoccupazione che c'è. Peccato che poi arrivati sul sito di Poste Italiane per caricare il proprio curriculum, non esisteva alcuna informazione specifica su queste selezioni.

Poste Italiane: dove sta l'inghippo

Non risultano ancora chiare le dinamiche della diffusione poco veritiera delle assunzioni all'interno dell'azienda. Quello che si è riuscito a spiegare, secondo le notizie ufficiali, è questo: a periodi alternati Poste Italiane attua manovre di reclutamento di nuovi dipendenti al fine di ottimizzare i servizi di consegna e smistamento. Quindi, la fatidica cifra tanto discussa dei 1383 posti vacanti rientravano in un programma di inserimento nell'eventualità in cui si verificasse la necessità di sopperire ad assenze temporanee del personale stabile, per non incorrere in gravi disagi causati da un disservizio.

Ecco svelato l'arcano. Non un ampliamento dell'organico dunque, ma una formula preventiva, con cui Poste Italiane si mette in tasca qualche curriculum a cui fare riferimento in caso di bisogno.

Considerazioni: così però non si creano false speranze? Non si illudono ingiustamente degli italiani già fin troppo disillusi? Prima di lanciare notizie sensazionalistiche la prossima volta magari, sarebbe bello se i concetti fossero espressi con adeguata chiarezza.