Sembrano esistere due Città del Vaticano, in quest'ultimo periodo, perlomeno in fatto d'immagine pubblica. Da una parte il Santo Padre, quel Papa Francesco così umile e semplice; dall'altra quella che si potrebbe definire la "vecchia guardia", con l'ex Segretario di Stato, il cardinale Tarcisio Bertone, in testa, che invece sembra mal soffrire la nuova immagine della Chiesa che il papa vorrebbe dare al mondo.
L'attico di lusso
A conferma di questo supposto dualismo tra due anime dell'attuale stato pontificio, è di questi giorni la notizia, riportata dalla versione on-line del Fatto Quotidiano, che proprio il cardinale genovese sarebbe in procinto di trasferirsi, avendo oramai terminato il suo incarico istituzionale, in una sontuosa e non esattamente "francescana" abitazione: un attico per la precisione, sito nell'antico e pregevole Palazzo San Carlo, che ospiterà la sua futura vita di pensionato. Metratura 700 metri quadrati. In questo periodo il porporato ha risieduto nell'appartamento riservato al Segretario di Stato, in quel Palazzo Apostolico vaticano, dove il semplice Francesco aveva invece rinunciato a vivere e dove anche l'erede di Bertone ha evitato di trasferirsi dopo la nomina. L'attico di Bertone del resto non era un mistero in Vaticano e anche il papa in prima persona, sempre secondo quanto riportato dal "Fatto Quotidiano", ne era a conoscenza.
Tuttavia questo progetto non è mai stato accantonato nonostante le mire e le pretese pauperistiche del nuovo pontefice. Pretese che tuttavia, al di là dell'esempio personale pur di per sé ammirabile, non hanno minimamente toccato né intaccato i privilegi e i lussi di molti cardinali e prelati, i cui "stipendi" si aggirano su una non certo sobria cifra di 6mila euro al mese. A cui si possono aggiungere auto blu, appartamenti, gioielli e preziosi di ogni tipo. Tutto ciò, nonostante il buon esempio di papa Francesco, che però per il momento, negli strati più conservatori e resistenti dello Stato Vaticano, non sembra ancora avere attecchito.