Sabato 17 maggio sarà, tra le altre cose, il giorno della "Notte dei Musei" che, come il nome spiega piuttosto bene, è un evento di livello europeo in cui sarà possibile visitare monumenti e musei di tutto il continente nelle ore notturne. Tuttavia i cittadini dell'Unione e di ogni parte del mondo, dovranno rinunciare alla presenza di un monumento, non esattamente trascurabile a livello storico, artistico, simbolico e qualunque altro livello a cui si possa pensare: un certo Anfiteatro Flavio, meglio noto come Colosseo. La notizia è riportata dalla versione on line del "Fatto Quotidiano".

Il problema, rivela il ministro dei Beni Culturali, il democratico Dario Franceschini, al quotidiano, è che in base agli accordi sindacali vigenti, per tenere aperto il Colosseo servono un terzo dei lavoratori volontari interni che svolgano le loro funzioni, garantendo così la fruibilità della struttura. Tuttavia, come appare evidente, non è stato possibile trovare cinque lavoratori volontari per tenere aperto l'Anfiteatro e permetterne la visita.

Sia come sia, il fatto che il Colosseo non entrerà nell'offerta di un evento alivello europeo, con tutte le questioni di immagine ma anche di ritorni economici in ballo, è evidentemente qualcosa di grave e che sarebbe sicuramente stato meglio evitare.

Del resto la situazione esposta racconta perfettamente il momento dell'Italia, dove vige l'incertezza e la confusione nonché l'eterna speranza che le cose si risolvano da sè. Nulla di più lontano insomma dai fasti imperiali narrati dal Colosseo agli incantati visitatori di tutto il mondo di una terra, l'Italia, a cui sembra restare sempre più unicamente la gloria del passato, dinnanzi all'oscurità del presente e del futuro.