I quota 96, o meglio gli ex quota 96, ormai i quota 100, non fanno più storia. Sono gli esodati del comparto scolastico. Sono gli innominati della politica italiana. Appaiono come gli untori da evitare. Nonostante le promesse preelettorali facessero ben sperare.

 Le premesse e le promesse preelettorali

Dalla Ministra alla Pubblica Istruzione Giannini erano arrivate, difatti, parole incoraggianti e cioè che la questione sarebbe stata affrontata subito dopo le elezioni europee, non costituendo un grosso problema. La sottosegretaria all'istruzione Angela D'Onghia si era spinta a tal punto da affermare che, in caso di non accettazione degli emendamenti al decreto Scuola (cosa puntualmente avvenuta), si sarebbe attivata per la presentazione di un apposito decreto "ad hoc" per risolvere definitivamente la vicenda di coloro che erano rimasti intrappolati nella legge Monti-Fornero sulle Pensioni del 2011.

Legge che commise l'errore di non tener conto della peculiarità del calendario scolastico che non coincide con l'anno solare. Nonostante i ripetuti appelli del Presidente della Commissione Lavoro Cesare Damiano al governo a fare in fretta per la soluzione dell'odissea dei quota 96. Nonostante in parlamento giaccia una proposta di legge, la Ghizzoni-Marzana, tesa a trovare una soluzione condivisa da tutte le forza parlamentari. Nonostante i soldi ci siano, come si fa sapere dal Ministero dell'economia e finanze. Nonostante tutto.

 La fine dell'anno scolastico incombe con un nulla di fatto

E intanto il tempo scorre e la fine dell'anno scolastico è prossima. Il Governo di Matteo Renzi non sta al passo.

Eppure oggi si parla di una disoccupazione giovanile preoccupante. Raggiunge livelli mai visti dal 1977. Il 46% dei giovani è disoccupato. Questi dati dovrebbero indurre a trovare soluzioni rapide sul fronte dell'occupazione. L'occasione può essere offerta anche dalla soluzione della vicenda quota 96. 4000 precari sono alla ricerca di stabilizzazione.

Renzi, se ci sei batti un colpo!