Silvio Berlusconi assolto da tutte le accuse. La spasmodica attesa per l'esito del processo d'appello è finita. La seconda sessione della Corte d'Appello di Milano, presidente Enrico Tranfa, ha emesso il verdetto per il caso Ruby: Assoluzione totale. In primo grado l'ex premier aveva subito una condanna a sette anni che lo aveva gettato nello sconforto più totale. Ora la pena è stata completamente cancellata. La Procura, sostituto Pietro De Petris, aveva chiesto nel dibattimento di mantenere i sette anni di condanna per prostituzione minorile e concusssione.

Pena definita 'severa, ma giusta'.

La difesa del leader di Forza Italia, avvocati Filippo Dinacci e Franco Coppi, nella sua lunga ed articolata perorazione, aveva chiesto l'assoluzione dell'imputato e può esultare per una vittoria piena e schiacciante del tutto sorprendente che ha ribaltato completamente la sentenza di primo grado emessa lo scorso anno. La Procura milanese, molto probabilmente, farà ricorso in Cassazione. In tal caso la sentenza, che sancirà definitivamente l'esito del caso Ruby ponendo fine ormai ad un vero e proprio tormentone che ha ridicolizzato l'Italia nel mondo, si avrà presumibilmente entro un anno. Bella responsabilità per la massima Corte.

Il cittadino italiano 'comune' che sta vivendo, ormai da troppo tempo, una situazione economica difficile per alta tassazione, forte disoccupazione, bassi stipendi, eccettera, ha seguito con sempre maggiore distacco la vicenda processuale.

Un paio di considerazioni sono comunque d'obbligo.

Primo. Questa sentenza ha un valore per il momento parziale ed anche se è da considerare una grande vittoria per l'ex premier, è momentanea in attesa del pronunciamento della Cassazione. L'auspicio è che Berlusconi continui ad apoggiare le riforme che avanzano secondo quanto concordato con il presidente del Consiglio Matteo Renzi con il patto del Nazareno.

In questo l'ex premier dovrà essere assecondato da tutta Forza Italia. I ribelli, campioni di distinguo, alla luce di questo 'lieto evento', che faranno? Diano una mano, altrimenti è l'Italia che si sfascia.

Secondo. Il rispetto delle sentenze è essenziale in un Paese democratico ed il nostro lo è. Berlusconi ha tutto il diritto di criticare la vicenda del caso Ruby, siamo solo alla sentenza d'appello, ma quando la Cassazione emetterà la parola fine, bisogna accettare.

Tutti coloro che hanno subito condanne penali o sono stati assolti si sentono vittime di ingiustizia eppure affrontano le conseguenze e scontano la pena con dignità. Chiunque, per rispetto di tutti i condannati e non, faccia altrettanto.