Molti di coloro che hanno un cane sono consapevoli della critica nascosta dietro quel silenzio che dura un secondo. Cosa hai fatto di male? Sei al parco e qualcuno ti ha sentito chiamare "Amore" il tuo cane, un animale. Hai lavorato onestamente una vita per costruirti un'immagine di serietà e professionalità e guarda qua, cadi proprio su questa banalità.

Il dibattito è aperto e le due fazioni, tra coloro che hanno oppure non hanno un cane in casa, portano avanti le rispettive convinzioni.

Diffusi contrasti quotidiani: stai camminando con il tuo cane sul marciapiede e ti arriva alle spalle, trafelato, un tipo che fa jogging (sullo stesso marciapiede).

Si ferma, vicino a te, affannato, con la mano sul cuore e si mette a sbraitare semplicemente perché ha visto il tuo grosso cane. Al guinzaglio, cane che non se lo fila minimamente e che insegna al "padrone" a lasciar perdere. Poi c'è il tipo che fa jogging nei parchi e, giustamente, si lamenta dei cani lasciati liberi, senza guinzaglio, che lo preoccupano e disturbano. I proprietari dei cani non dovrebbero sentirsi tutti dei San Francesco e dovrebbero imparare a rispettare la libertà di chi non ha un cane.

Le tesi sono comunque contrapposte: il cane sporca; è "un impegno" perché lo devi portare fuori ogni mattina e sera; il cane è pericoloso; ti lascia i peli sui pantaloni; non ubbidisce perché alla fine è sempre un animale.

Altri sostengono che se insegni al cane l'educazione non sporcherà; che è rilassante uscire mattina e sera a passeggiare con il cane, senza cellulare; che un cane non nasce pericoloso ma lo diventa se il "padrone" lo tratta con aggressività; che i peli sui pantaloni si tolgono facilmente; che anche la mente dei cani si è evoluta e ormai qualsiasi cane comprende ciò che chiediamo ed insegnamo.

Ed alla fine il linguaggio dei cani é facile da capire anche se non hai studiato alla Facoltà di Veterinaria ma hai letto "Topolino": "yuk yuk" significa che vuole andare a giocare con l'amico del cuore; "roar" per dirti che devi sbrigarti ad aprire la porta di casa ora che gli hai messo il guinzaglio, che sei sempre il solito perditempo ed è tempo di uscire.

Non è difficile capirsi quando si vuole comunicare.

Insomma, ognuno è libero di pensarla come vuole ma proprio per questo rivendichiamo la libertà di chiamare Amore il nostro cane.

L'esercizio quotidiano della tenerezza ci migliora e non fa male a nessuno. Avete mai sentito parlare di "PET teraphy"? Una terapia basata sul rapporto tra uomo ed animale. Chi ha un cane in casa ha scelto di portarsi il medico in famiglia, perché criticarlo se lo chiama Amore?

E quanti hanno un cane come collega? Le unità cinofile della Guardia di Finanza, la Polizia Cinofila, il Servizio Cinofili dell'Arma dei Carabinieri, giusto per citare qualcuno. Senza dimenticare i cani da salvataggio in acqua ed i cani da valanga.

E scusate le omissioni.

Insomma, un po' di riconoscenza la dobbiamo ai cani.

Considerando anche che la tolleranza nasce dalle piccole cose: se ti infastidisce chi chiama Amore il cane potresti avere pregiudizi anche verso chi si fa tutti quei tatuaggi sulle braccia ("questi balordi…"), verso chi arriva da altre zone d'Italia, verso chi ha una diversa religione, un diverso orientamento sessuale e via dicendo.

L'esercizio quotidiano della tolleranza è utile alla società civile.