"Cristo si è fermato ad Eboli" è un capolavoro della nostra letteratura. Traccia un quadro del Mezzogiorno dei primi decenni del XX secolo, in particolare descrivendo le condizioni di vita della Lucania durante il ventennio fascista. Ma Carlo Levi non è stato l'unico a scrivere delle condizioni del Mezzogiorno, a mio avviso tanto potrebbe apprendersi anche dalla letteratura di Verga, di Pirandello, ma gli esempi potrebbero essere innumerevoli. Queste opere straordinarie mettono in luce, con straordinario realismo, non solo le condizioni di arretratezza economica e sociale del Mezzogiorno, ma soprattutto l'atteggiamento spesso eccessivamente arrendevole dei cittadini del sud, spesso troppo accondiscendenti di fronte a decisioni politiche palesemente lesive dei diritti di queste terre.

Non solo. Se si volge lo sguardo al lungo periodo giolittiano, ma anche alle vicende politiche del secondo dopoguerra, si comprende come il sud sia stato troppo spesso considerato alla stregua di un "serbatoio di voti", utile solo a rafforzare posizioni di potere ed incrostazioni consolidate nei decenni.

Io credo che in nessun'altra nazione si sarebbe consentito ciò che è accaduto in Italia. Le domande che mi pongo, da cittadino del sud, sono semplici. Perché il Mezzogiorno non deve avere lo stesso livello di attenzione delle altre aree del Paese? Non siamo forse italiani anche noi? Non paghiamo le tasse anche noi? Il paradosso è che non solo il sud è stato fortemente discriminato e penalizzato in questi 150 anni, ma addirittura la Lega fa del vittimismo, volendo far passare l'idea che i privilegiati siamo noi.

Sarei felice che fosse così, ma purtroppo la realtà è ben diversa.

Il treno ad alta velocità è un capolavoro dell'ingegneria italiana. Percorrere in treno la tratta Napoli - Milano in meno di 5 ore è un risultato straordinario. Non comprendo le ragioni di chi si oppone a queste opere, esse migliorano la qualità di vita delle persone, favoriscono lo sviluppo economico ed abbattono anche le emissioni inquinanti.

Ciò che invece non accetto è che il Sud sia stato completamente estromesso da quest'opera. Il TAV arriva a Salerno, tutto il resto, per i nostri governanti, non è Italia. A mio avviso i cittadini del sud dovrebbero alzare la testa e ribellarsi a queste prevaricazioni. Ogni occasione è buona per denigrare il sud, ma nessuno dice che il gap infrastrutturale tra il sud ed il nord è enorme. Penso che una rete ferroviaria degna di tal nome sia un diritto di ogni italiano, inclusi calabresi e siciliani. Forse i briganti avevano capito tutto...