17 settembre 2014 - Non riesco a non guardare verso la vita di queste persone che ormai da mesi, da anni decidono di scappare da luoghi che non hanno più nulla da offrire. Queste tragedie ormai vengono costruite e la cosa più grave è l'indifferenza di questi stessi carnefici verso, prima di tutto, la vita di queste persone e soprattutto il massificarli spingendoli verso un mare che non sempre può rappresentare una riuscita di libertà. Penso e sono fermamente convinta che ancora non siamo in condizioni di capire cosa stia accadendo. spesso mi sono chiesta dove sono finiti molti di loro.

Sono riusciti a trovare quello che cercavano oppure questa vita è stata capace di costruire un'ulteriore tragedia nella tragedia? Mi chiedo se nel momento in cui si procede con l'accoglienza nei vari centri si chieda a questa persone chi erano nei loro luoghi di provenienza, quale lavoro svolgessero, perché è chiaro che in questi sbarchi non si può smistare allo stesso modo la loro sofferenza, la loro fuga. E' proprio qui che vorrei porre il mio interrogativo. Si è spesso sentito parlare di bambini soli, proprio perché soli, chi li accudisce? Dove vanno, dove finiscono? Ci si è interrogati sul dramma che portano nella loro psiche nella loro visione, perché è da sottolineare che ognuno di loro ha il proprio mondo di una verità e non una bugia.

E' questo vorrei che venisse sottolineato soprattutto per quei signori che praticano la conoscenza della psiche. Mi chiedo se sarete onestamente in condizione di dare una mano sincera e pulita senza condizionamenti che potrebbero seriamente essere solo aiuti che vacillano al primo problema.

Io penso che sia ormai arrivato il tempo di riuscire a costruire per coloro che restano la decenza della loro scelta e della loro vita nella libertà più assoluta.

Il riuscire a costruire vorrebbe dire non sradicare completamente le loro culture e non ghettizzare le loro vite. La differenza è quella di riuscire a far capire che questo è anche un paese che ha delle regole, ma se ci sono state delle mancanze è giusto che vengano a galla perché accoglienza è soprattutto questo prepararsi, perché la cosa ancora più drammatica è che questa è un'economia fallita da parte nostra. Il mondo che ha dettato le regole rimanendo troppo al di fuori delle loro culture. Culture che non possono considerarsi sempre così progredite, e su questo mi riferisco ad uno stato di diritto.