Le città italiane sono invivibili e pericolose, non certamente per colpa dei soli immigrati, ma questi vivono in condizioni pietose e spesso proprio per questo diventano facili prede di associazioni criminali. La terra di provenienza di molti di loro già ci parla di chi sono, cosa vogliono e cosa faranno.

Molti di loro, infatti, provengono da zone del mondo dove la violenza è realtà quotidiana. Si va in giro uccidendo con il machete: ecco perché i casi di Milano di violenza immotivata non dovrebbero meravigliare più di tanto. La loro realtà è una realtà fatta di violenza (a loro è stato insegnato quello) il problema è che in Italia sono lasciati nell'abbandono e le forze dell'ordine possono fare poco anche perché ormai sono davvero troppi.

La delinquenza nelle nostre città è elevata, non solo per la loro presenza. Però il loro arrivo e la poca e pessima interazione con il territorio italiano li ha fatti diventare più cattivi, peggiorando la situazione. Per molti di loro le uniche relazioni che coltivano sono proprio con soggetti criminali. Il reato più comune è lo spaccio, le donne invece finiscono loro malgrado sulla strada a ingrossare le file della prostituzione, ma non mancano altre attività illegali. Gli italiani che in passato sono stati accoglienti, ormai hanno messo da parte i sentimenti di pietà, di sostegno e aiuto proprio perché molti di loro si macchiano di molti crimini.

Un altro motivo è legato alla questione del lavoro: indiani, rumeni, polacche, pakistani e cinesi hanno rubato il lavoro a milioni di italiani e italiane.

Il problema non riguarda il fatto che ormai si preferisca assumere uno lavoro straniero (trovare un italiano che fa il badante ad un anziano notte e giorno con poche ore di permesso libero in passato era impossibile) ma il rispetto delle regole.

Oggi muratori e operai sono stranieri: lo straniero manda avanti il paese e questo perché quando si stava meglio i cittadini italiani non volevano fare i lavori più umili, mentre oggi anche se volessero il mercato è tutto straniero. Il prezzo e anche la professionalità fanno preferire il lavoro dello straniero anche a parità di prezzo.