In un periodo come l'attuale, conl'imminente riforma della scuola ai nastri di partenza, una questionea parte rimane ancora irrisolta, anzi: dei ragazzi diversamente abilie del loro sostegno in classe, di come avviene, di qualiproblematiche incontrano le famiglie e gli insegnanti nella gestionedelle attività didattiche, non se ne parla affatto, presi come siamodalle esigenze di ovviare alle carenze di personale specializzatonelle scuole e di insegnanti di ruolo ormai svincolati da qualsiasiobbligo istituzionale sia loro imposto. Le famiglie che hanno unfiglio diversamente abile faranno bene a leggere queste poche righeperché la questione sollevata non è affatto di poco conto per glieffetti nefasti che si producono sul ragazzo.

La disciplina sul sostegno

E' opportuno chiarire come si procedealla sostituzione degli insegnanti curriculari in base a quantodisposto dalla Legge 104/92, laddove l'articolo 13 ultimo comma dellapredetta sancisce che l'insegnante di sostegno è contitolare dellaclasse a tutti gli effetti e quindi fa parte dell'organico funzionaledi circolo o di Istituto. La sostituzione è permessa a condizioneche gli alunni con handicap siano assenti o che, se presenti, sianopresi in carico da altri docenti secondo un programma concordato.

Le sostituzioni praticate nellarealtà

Non è opportunoricorrere all'insegnante di sostegno per colmare le carenze prodottedalle assenze del personale titolare di cattedra.

Eppure questo èciò che avviene in tutte le scuole italiane in palese violazionedella legge succitata. L'utilizzo improprio di insegnanti disostegno, largamente tollerato dall'amministrazione scolastica, inmolti casi ha compromesso i processi di integrazione in favore deglialunni diversamente abili. Questo si traduce in un rallentamento delprogramma scolastico delle classi intere, pregiudicando lapreparazione degli alunni che proseguiranno gli studi con evidentilacune.

Ma il danno non si esaurisce qui in quanto le conseguenze diquesta pratica scorretta vanno ad impattare anche sul diversamenteabile che di fatto rischia di essere trascurato, compromettendoneseriamente il processo di integrazione.

Azioni di rivalsa

In questo modo viene leso il diritto alstudio del ragazzo stesso, si mette a repentaglio l'intera attivitàdidattica e si sottopone l'insegnante di sostegno ad un indebitostress per le eventuali conseguenze derivanti da possibili incidentiin classe, con rilevanza penale assolutamente sgradita.

Ma le stessefamiglie dei ragazzi diversamente abili si vedranno riconsegnare ifigli nelle stesse condizioni in cui sono entrati a Scuola,vanificando mesi e mesi di duro e paziente lavoro che vienesviluppato da questi insegnanti specializzati. E dunque è un dannoanche per le famiglie. Quello che serve è una azione di massa daparte di tutti, genitori dei ragazzi in primis, che operinoattraverso diffide formali alla amministrazione scolastica dalperseguire siffatte condotte fraudolenti. L'unione fa la forza, diceil proverbio; questa alleanza docenti di sostegno-genitori alunniportatori di handicap, può costringere lo Stato a rimediare a unproblema che esso stesso ha creato, tagliando classi ed eliminandovecchie leggi per giungere ad una situazione divenuta ormaiinsostenibile e totalmente inaccettabile.