Ieri al Napoli serviva una prestazione grintosa per battere il Parma al Tardini. Comprensibile approcciare la partita in maniera guardinga, perché nessuno aveva prescritto al Parma di perdere questa partita e poi cercare di mettere alle corde gli avversari alla prima occasione utile. Se poi capita che Andujar vada ad acchiappar farfalle invece di respingere un innocuo cross e che il Parma vada in vantaggio quasi subito, è chiaro che la partita debba per forza cambiare verso e la strategia programmata alla vigilia trovi posto solo nel cestino dei rifiuti.

Se poi sei riuscito a raddrizzarla con Manolo Gabbiadini e al primo tiro in porta, la palla ti finisce di nuovo dentro per la seconda distrazione del tuo portiere, in evidente giornata no, allora, mentre alla critica sportiva è sembrato che il Napoli abbia approcciato sciaguratamente la partita, a noi è sembrato piuttosto evidente che gli errori del portiere azzurro abbiano influenzato inevitabilmente il match. Si è rivisto, in sostanza, il primo tempo di Palermo, quando il Napoli, sceso al Barbera per fare bottino pieno, andò subito sotto grazie ad una paperona di Rafael e poi finì per risentire dell'inerzia negativa di quel gol per tutto il resto del match. Se il Napoli non fosse andato subito sotto avremmo probabilmente visto una partita diversa, anche se Benitez aveva scelto di sacrificare Higuain sull'altare del turnover.

Nel secondo tempo, resettati gli errori commessi, il Napoli ha ripreso a macinare gioco, sin prisa ma sin pausa come predicato da Benitez, giungendo al pareggio a 20 minuti dal termine e rischiando di vincerla. E avrebbe vinto se l'estremo difensore del Parma, tal Mirante, non avesse fatto il fenomeno, sia prima del triplice fischio finale, quando ha respinto la miriade di fendenti scagliati verso la sua porta dal team azzurro, sia dopo, quando ha inscenato con il pipita Higuain un teatrino davvero poco gradevole, in cui i due se ne sono dette di ogni.

Un pareggio meritato dal Parma, che ha giocato davvero un'ottima partita viste le premesse e occasione sprecata dal Napoli, che poteva accorciare a due soli punti il distacco dalla Roma davanti in classifica e sconfitta sabato nell'anticipo di Milano.

La buona stella partenopea oscurata nel pomeriggio emiliano da un sole quasi estivo, è tornata a brillare nuovamente in serata, quando la Lazio è stata sconfitta per 2 a 1 dall'Inter, all'Olimpico di Roma.

Dunque, anche se la missione non si può dire pienamente compiuta col pareggio di Parma, agli uomini di Benitez resta la magra consolazione di aver rosicchiato un punto alle romane e di non aver ancora compromesso nulla nella corsa alla Champions League. Ora la testa va rivolta alla gara di ritorno contro il Dnipro a Kiev, dove il Napoli dovrà conquistarsi un posto nella finale di Varsavia della nobile decaduta Uefa Europa League.