La libertà nel privato non è messa in discussione. Lo è quando, per quella aberrazione politica che converte in affermazione di diritto tutto ciò che la consuetudine sociale nega, si trasforma nella burocratizzazione dei comportamenti. Il "matrimonio omosessuale" è fra questi. Non è in questione l'amore tra le parti, l'amore ha infiniti aspetti, ma che questo si trasformi in obblighi di inutile spesa per la collettività. Matrimonio ha per radice madre, maternità; è la forma con cui si afferma la superiorità della donna sull'uomo poiché la prima è la fonte della vita e del nettare che la alimenta il secondo è messo a sua difesa perché sacrificabile; non può confondere il genere perché il suo potere è nella distinzione dei sessi.
Il matrimonio è il punto di appoggio del primo diritto naturale che l'essere umano veicola: la trasmissione dei propri geni. È questo che dà senso alle sovrastrutture sociali che lo privilegiano da altre scelte. È il DNA culturale della collettività che lo assume come cellula primitiva di un organismo più complesso e che ne permette l'evoluzione. Ogni altra interpretazione è un'alterazione genetica distruttiva. Si insinua che il corpo sociale non è un emanazione dell'umanità e della sua natura biologica, ma un sottoprodotto culturale con cui delle élite possono a piacimento plasmare il destino degli individui.
È ciò che, in era moderna, più assomiglia alla selezione della razza di ispirazione Nazional Socialista.
Alla razza si sostituisce il genere, al diritto positivo il burocratismo. Non vi è nulla che impedisca ad un rapporto consenziente la gestione del patrimonio secondo le volontà degli interessati. Anche se così non fosse, la direzione riformatrice è nella modifica del Codice Civile e non nell'abbrutimento delle basi su cui la collettività motiva la propria esistenza.
Facendo del matrimonio un atto puramente formale, privo di ruolo e motivazioni nobili, si decompone il legame tra individuo e la sua appartenenza annegandolo in quel multiculturalismo che fa della società una realtà composita di ghetti isolati e destinati all'estinzione.