Il nuovo regime fiscale porta novità importanti per gli studi professionali, con la legge di Stabilità 2016. La nuova normativa, semplifica le procedure e si adegua a quelle usate in gran parte dei paesi europei. Come vedremo di seguito, gli incentivi proposti dalla legge in approvazione, spronano i giovani professionisti a mettersi in proprio, con indubbi vantaggi fiscali. Le semplificazioni consentono di poter gestire direttamente le fatture, e di ricorrere al commercialista solo per le operazioni di dichiarazioni di fine anno. Vediamo quali le novità principali, con l'aiuto delle notizie pubblicate dalla stampa odierna.

Nuova normativa

Costi della professione, completamente deducibili al 100% fino ad un importo massimo di 10.000 euro.

Fino al reddito di 30.000 euro, l'aliquota agevolata sarà pari al 15% e per i primi 5 anni sarà abbattuta al 5%. In precedenza il limite del reddito era di 15.000 euro. Se si pensa che, il primo scaglione nella dichiarazione dei redditi è del 23%, ci si rende conto che si tratta di un'agevolazione molto elevata. Nessun legame con l'età, e chi apre uno studio potrà pagare meno fino al 2020.

Inps: Rinvariato di un anno l'aumento dell'aliquota dal 27 al 33% per i professionisti.

Le riforme avanzano

L'azione riformatrice del Governo continua senza pausa, e si ritiene che questa volta si tratti di una misura, che vada nel senso giusto.

E' un incentivo molto forte, rivolto ai giovani che sono tutti indecisi, per l'enorme peso delle tasse. Il Governo continui su questa strada, che sicuramente porterà a centrare l'obiettivo dello sviluppo. Il tutto si deve accompagnare ad uno sguardo sempre più vigile nei confronti delle Regioni.

Deve finire l'assalto alla diligenza.

Bisogna scrutare meglio nei conti delle Regioni, e studiare la possibilità di sottrarre alcune competenze alle stesse, per ottenere risultati certi. Potrebbe essere una delle strade percorribili, ma non la sola. L'impegno della politica deve volgere lo sguardo alla nostra vera situazione: non vi è dubbio che il rimedio efficace è quello di ridurre le spese senza danneggiare l'efficienza dei servizi, ed eliminare i tanti privilegi che si annidano tra le pieghe del Bilancio Italiano.

Il Governo non si metta nelle condizioni di dover affidare certi compiti delicati, come quello del risanamento, a persone che, pur riproponendosi con insistenza sulla scena politica dall'opposizione, non avranno le competenze. Non guardiamo ai voti, ma guardiamo al paese ed ai nostri figli e nipoti. Ne riparleremo.