Siamo alle solite: la Puglia è sempre più divisa e nelle difficoltà di qualsiasi tipo si nota immediatamente quanto questa regione di unità abbia davvero poco. Era già accaduta una storia simile: si era arrivati adenigrare il Salento per la situazione difficile che sta vivendo nel campo dell'agricoltura con la Xylella Fastidiosa. Alcune settimane fa, infatti, un commerciante barese su internet invitò i clienti ad acquistare olio della sua zona, poichè quello salentino è stato colpito da Xylella, poi arrivarono le scuse dello stesso commerciante che si rese conto di aver esagerato nelle dichiarazioni.

Stavolta, invece, è stata addirittura un'azienda a dichiarare qualcosa di simile. Lo spot pubblicitario, assolutamente duro e pesante, è stato mandato in onda da alcune emittenti locali e si è scatenata la polemica, proprio qualche giorno dopo che Lecce ha ricevuto un ambizioso riconoscimento.

Lo spot incredibile

Definire incredibile lo spot in questione è un eufemismo. La pubblicità recita: "il Salento ora ha la Xylella, le Gravine hanno gli ulivi sani, il nostro olio è sano, noi non siamo il Salento... " ed è firmato da un'azienda del tarantino. Il direttore di Telerama, emittente televisiva salentina, Vernaleone, è intervenuto duramente, criticando lo spot e ha chiesto all'azienda di ritirare lo spot e al Presidente della Regione Puglia, Emiliano, di intervenire sulla questione che ha deluso più di qualcuno.

Inutile dire che una pubblicità del genere che tende a denigrare tutta la penisola salentina, impegnata invece a superare una delle più grandi crisi nel campo dell'agricoltura mai vissute in Italia, è una scelta di cattivogusto.

Ancora una volta, la Puglia èdivisa. Il Salento sembra da solo in questa battaglia contro la Xylellama fortunatamente a volte la campagna salentina permette di sorridere ai suoi ammiratori, con delle belle scoperte che recano grandi soddisfazioni.

Infatti nei giorni scorsi nei boschi della penisola salentina è stata scovata una pianta che è difficile da trovarsi in queste zone. Insomma, ancora una volta ci troviamo a parlare di spiacevoli "dispetti" tra pugliesi. Ci auguriamo che non se ne ripetano altri.