La statuetta del bambin Gesù è stata rubata ed impiccata in piazza, purtroppo non si tratta del'unico caso di atti di questo genere.
Quando la storia la scrivono gli imbecilli il risultato è questo: Gesù bambino rapito dal presepe e appeso al cappio per il collo. A Pitelli (la frazione più grande del Comune della Spezia) qualche mano sacrile, collegata ad una testa vuota, l'altra notte ha rubato il bambinello dalla mangiatoia e lo ha impiccato nella piazza. Cosa pensavano quei vandali blasfemi, di suscitare una gran risata? Non c'è nulla da ridere e questa non è una bravata: bisogna avere il coraggio di chiamarle le cose col loro nome ed, infatti, questo è un gesto infame, idiota e criminale, assassini di valori in cui possiamo credere o no, ma tutti abbiamo il dovere morale di rispettare il credo degli altri.Non è il bambolotto di un gioco appeso ad una corda, ma è l'effige di Gesù Cristo quando era appena nato, che per l'ennesima volta viene colpita, ferita ed offesa, quello stesso bambinello che era stato messo in quel presepe per un'iniziativa di beneficenza: doveva servire per raccogliere i fondi alla ricerca contro la leucemia ma, purtroppo, neanche questo è servito per far desistere gli imbecilli dal loro atto.
Anche chi si è dichiaratamente espresso non credente cristianosi è dissociato dalla spacconata e la polizia di stato sta indagando sul fatto ricordando che il cappio è stato davvero fatto bene e quindi si mette da parte, al momento, l'ipotesi che sia stato qualche ragazzino.
Gli altri episodi del genere nelle varie città
Ma non è l'unico caso, infatti a Seveso (comune italiano inprovincia di Monza e Brianza in Lombardia) notti fa alcuni vandali hanno decapitato Gesù bambino nella capanna della piazza, mentre nel bergamasco hanno staccato la testa a San Giuseppe.Se liquidiamo il caso come "peccato! hanno rotto una bella statuina" allora facciamo il gioco di chi, nel nome di una certa tolleranza, elimina le feste del Natale e festeggia l'inverno senza accogliere Gesù e con questo spettacolo osceno fa vergogna e paura.