In un periodo come questo, nel quale il cristianesimo cerca di ricompattarsi per far fronte alla minaccia terroristica di matrice islamica che vuol sottomettere le altre religioni al proprio credo, anche la Scienza ha deciso di fare luce su un personaggio che duemila anni fa ha rivoluzionato la storia di questo mondo, Gesù di Nazareth. Con il Natale alle porte, siamo pronti ad accogliere (chi più, chi meno) ancora una volta il Bambinello nelle nostre case, ma come doveva essere fisicamente Gesù ai suoi tempi? Le immagini a cui siamo più abituati, infatti, mostrano solitamente un uomo di corporatura magra con capelli lunghi e lisci e con la pelle bianca caucasica, molto diversa da quella media di un individuo che nasceva in Medio Oriente due millenni or sono.

A dare la caccia al vero volto di Gesù è stato l'antropologo forense britannico Richard Neave, il quale ha fatto diversi studi sulla fisionomia delle persone palestinesi dell'epoca e ha ritratto il vero volto di Gesù Cristo già qualche anno fa. In questi giorni se ne ricomincia a parlare perché ci sarebbero delle nuove scoperte di cui tutti dovrebbero venire a conoscenza.

Una nuova immagine di Gesù Cristo

Ci sono diverse teorie che inducono a credere che quello rappresentato negli affreschi delle nostre chiese non sia il vero Gesù. Se Cristo avesse avuto la pelle bianca e i capelli lisci (e magari biondi) se ne sarebbe parlato di più nella Bibbia, o no? Invece nulla, le poche testimonianze del modo di portare barba e capelli ce li dà San Paolo quando sostiene che era indecoroso, per un uomo, farsi crescere i capelli, mentre la barba lunga era in pieno accordo con la tradizione giudaica.

In più, la pelle di Gesù avrebbe dovuto essere più scura, sia perché aveva passato molte ore all'aperto, sia perché un uomo mediorientale di trent'anni di quell'epoca aveva capelli crespi e pelle scura. Per chiudere: che motivo avrebbe avuto Giuda di indicare con il celebre bacio il suo Maestro se fosse stato tanto diverso fisicamente dagli altri suoi discepoli?