Anno nuovo ma 730 precompilato vecchio. Si sta cercando, infatti, di rendere la dichiarazione on line più completa rispetto allo scorso anno attraverso l'inserimento di ulteriori oneri detraibilima, a prima vista, i problemi saranno ancora parecchi.

Gli esiti dell'anno passato.

L'Agenzia delle Entrate, attraverso un comunicato stampa del 29 luglio scorso, pubblicava con toni trionfalistici gli esiti del modello 730 precompilato 2015 rendendo noto che, su 20,4 milioni di dichiarazioni predisposte, circa 19 milioni (il 93%) erano state inviate con il fai da te o tramite intermediari.

Nel dettaglio:

  • 1,4 milioni direttamente dai contribuenti;
  • 17,6 milioni attraverso CAF e professionisti abilitati.

Ma, a giudizio di chi scrive, sono proprio questi numeri ad aver decretato il flop del 730 precompilato anno primo. Infatti, se lo scopo della dichiarazione on line era quello di non mandare più i contribuenti dai CAF o dai commercialisti in quanto, una volta ricevuto il modello 730 già compilato, con un semplice click, avrebbero spedito la dichiarazione, l'obiettivo non è stato raggiunto. Tanto è vero che solamente 1,4 milioni di contribuenti sono riusciti nell'auspicato fai da te; pertanto non il 93% ma soltanto un misero 6,8%. In conclusione, nel primo anno di dichiarazione precompilata, secondo i dati della stessa Agenzia delle Entrate, su un totale di 19 milioni di contribuenti, ben 17,6 milioni hanno continuato a pagare la parcella.

Il precompilato 2016.

Rispetto alla dichiarazione on line dello scorso anno, il nuovo precompilato 2016 dovrebbe contenere l'onere detraibile più diffuso tra tutti i contribuenti: le spese sanitarie. Attraverso il Sistema Tessera Sanitaria, l'art. 3, comma 3, del D. Lgs n. 175/2014, prevede che vengano messe a disposizione dell'Agenzia delle Entrate le informazioni riguardanti le spese sanitarie sostenute dai cittadini ai fini della predisposizione del modello 730 precompilato.

questo obbligo riguarda:

  • le aziende sanitarie locali;
  • le aziende ospedaliere;
  • gli istituti di ricovero;
  • i policlinici universitari;
  • le farmacie pubbliche e private;
  • le strutture accreditate;
  • gli iscritti all'albo dei medici chirurghi e odontoiatri.

Di conseguenza, nella prossima dichiarazione dei redditi on line, lavoratori dipendenti e pensionati troveranno già inserite una parte delle spese sanitarie sostenute.

Purtroppo soltanto una parte in quanto, nonostante il disagio e la spesa rimasti a carico dei soggetti obbligati all'invio dei dati, gran parte delle spese sanitarie rimarranno fuori dalla precompilata. Si pensi alle spese sostenute per fisioterapisti, psicologi, logopedisti; alle spese per protesi sanitarie; alle spese per occhiali da vista e lenti a contatto; si pensi inoltre alle spese veterinarie. Tutte queste spese (e l'elenco non è esaustivo) dovranno continuare ad essere inserite manualmente e, conseguentemente, continueranno ad essere assoggettate alla disciplina dei controlli da parte degli uffici fiscali.