Negli ultimi giorni un pò tutti hanno manifestato la propria presa di posizione in merito alla questione del DDL sulle Unioni Civili.Come un fulmine a ciel sereno, si è espresso il Presidente della Società Italiana di Pediatra, Giovanni Corsello, denunciando l'influenza negativa che questo potrebbe provocare ai bambini.

Infatti è da considerarsi il profilo clinico e psicologico del bambino che si trova in questa condizione particolare, non solo soffermarsi sull'aspetto etico o puramente politico della questione, per quanto evidentemente certi personaggi possano trarne beneficio.Corsello infatti afferma: "Vivere in una famiglia senza la figura materna o paterna potrebbe danneggiare il bambino."

Pur dando per indiscutibile e imprescindibile l'amore che due persone provano l'una verso l'altra, in una società che ormai non si vergogna più di nulla, al contrario ostenta ed esalta la diversità dell'essere umano toccando gli eccessi, non bisogna dimenticare che le creature da tutelare non sono tanto i "genitori" che si uniscono, quanto il bambino / adolescente, che dovrebbe essere infatti il frutto del loro amore.

Seppur non volessimo fermarci a pensare che sia il frutto più di uno che dell'altro, comunque, la dissociazione dalla famiglia tradizionale porterebbe secondo il parere del pediatr a un disagio emotivo e relazionale verso se stessi e gli altri.Il nostro è un Paese ancora conservatore da questo punto di vista, anche se negli ultimi anni c'è stata un'ampia apertura mentale (siamo ben lontani da altri Paesi europei dove le Unioni Civili sono da tempo riconosciute e legalizzate).

Purtroppo associandosi ad un modello o ad uno stile di vita si rischia di far cadere L'appello di Lorenzin, trascurando l'aspetto sociale e umano. Non si tratta di una commercializzazione o di giudicare chi possa accedere ad un determinato diritto, ma di valutare in maniera ponderata se i bambini possano crescere in totale sicurezza, liberi di creare legami sociali e relazioni interpersonali, in armonia con se stessi e con gli altri.

Corsello, pur avendo confermato che la sua non voleva essere una presa di posizione al dibattito, la definisce un "contributo positivo al dibattito" e fissa come punto basilare la salvaguardia della salute psicologica del bambino per impedire eventualità conflittualità interne e dare loro la protezione di cui necessitano, specialmente nella fase del suosviluppo.Quello di Corsello è una "sollecitazione a chi fa le leggi a tenere conto di ogni singola situazione".