Una premessa è doverosa. Non vogliamo dividere il mondo in buoni e cattivi, non cipiacciono gli estremismi. Apprezziamo le contaminazioni, le sfumature. Quelle sì. E ciò che è accaduto negli scorsi giorni sotto la sede di Radio24, in via Monte Rosa a Milano ne ha tante.

Veganichiedono confronto con Cruciani

La manifestazione da parte dei veganidurante la puntata della Zanzara è stata strumentalizzata da gran parte della stampa. "Cruciani hai superato il limite, scendi se hai il coraggio" recitava uno striscione. Il noto conduttore ha colto la palla al balzo ed è sceso impugnando goffamente un salame, dietro la protezione della security.

Meno goffo e più impaurito, invece, quando una ragazza bionda stava per scaricargli una serie di legnate indimenticabili. Il buon Cruciani se l'è data a gambe, concedendoin favore delle telecamere il suogrido di battaglia: “Se faccio a botte me li mangio uno ad uno”.Nelle ore seguenti, il comico genovese Luca Bizzari ha avuto il buon gusto, si fa per dire, di "raffreddare gli animi", pubblicando sul proprio profilo Facebook una foto con un salame tra le mani e tante belle parole di solidarietà al giornalista di Radio 24. "Non si può giustificare lo schiaffo davanti ad una provocazione. Per questo prendo le parti di Cruciani, per questo motivo ho deciso di fotografarmi col salame". In realtà nessuno hamesso in discussione il sacrosanto diritto di un giornalista di esprimere le proprie opinioni, anche se impopolari.

Questa non è unadifesa delle proprie idee, Cruciani ha volutamente cercato lo scontro.

La'Zanzara' ha presodi mira animalisti e vegani da mesi: nei giorni scorsi, addirittura, sono arrivati ad ospitare in trasmissione una capretta il cui destino ègià scritto. A Settembre le verrà sparato un colpo in testa e poi finirà al macello.

Vantarsi di questo rende l'idea del tenore della trasmissione. Non si tratta di essere vegani, vegetariani o animalisti. Cruciani e Bizzarri sanno fare bene il loro lavoro. Ma è un dato di fatto che, entrambi, abbiano un pessimo senso della provocazione. Prendere in giro, provocare e poi recitare il ruolo di vittime dopo aver ottenuto una reazione. Perchè?