Tantissimi diplomati magistrali mi chiedono se convenga andare a sostenere le prove del concorso docenti 2016. Molti di loro stanno tartassando i telefoni del Consiglio di Stato esercitando pressioni assolutamente sbagliate e intempestive per sollecitare le pronunce tanto attese di inserimento nelle Gae. Se da un lato è comprensibile l'ansia che li attanaglia per la storica ingiustizia perpetrata ai loro danni, per un altro verso è completamente sbagliato agire d'impulso. Occorre invece molta calma e raziocinio, evitando comportamenti che potrebbero rivelarsi lesivi per tutta la categoria dei diplomati magistrali.
Ci sono ben due ordini di motivi che sconsigliano di andare a fare il concorso docenti 2016. Li esaminiamo nel dettaglio.
La lezione del concorso 2012
Gli oltre 10.000 docenti delle Gae infanzia hanno dovuto attendere ben 4 anni prima di ottenere l'immissione in ruolo; e nemmeno tutti. Il Decreto Scuola passa in Senatoin questa settimana appena conclusa, ma si limita a considerare solamente gli idonei del concorso del 2012. Ce ne sono ancora tanti provenienti dalle precedenti tornate concorsuali dimenticati nelle Gae che attendono ancora la trasformazione del contratto a tempo indeterminato.
Le indicazioni provenienti dalla giurisprudenza
Lo scorso 27 aprile c'è stato un importante appuntamento che riguardava tutti i diplomati magistrali ante 2001/2002.
Il nodo da sciogliere riguardava il diritto ad essere immessi in Gae nonostante la chiusura delle graduatorie permanenti del 2006, circostanza che consentiva al Miur di escluderli ingiustamente. Ebbene, l'Adunanza Plenaria del Consiglio di Statoha detto di sì! Devono essere immessi tutti nelle Gae.
Risorse insufficienti
L'immissione in ruolo dalle graduatorie di merito di un concorso non è né automatica né tantomeno immediata, come dimostra la lezione del 2012.
Per effettuarla occorrono soldi a bilancio che in questo momento non ci sono. Tempo tre anni e si torna nel dimenticatoio col rischio di essere estromessi dall'insegnamento per il superamento dei 36 mesi di supplenze. Basterebbe questo come deterrente per capire come non convenga affatto andare a fare questo concorso. La truffa sta per essere smascherata con le azioni legali volte ad ottenere istanza di accesso agli atti per scoperchiare il vaso di Pandora delle numerose irregolarità con le quali sta andando avanti questa farsa.
Andare a sostenere le prove potrebbe diventare tempo perso; soldi e fatica inutili sacrificati sull'altare del posto fisso. Senza considerare il peso dell'ennesima frustrazione e l'umiliazione di una ennesima bocciatura!
Cosa fare
La risposta a questa domanda è molto semplice. Rievocheremo un vecchio detto cinese per far capire il concetto principale: “siediti sulla sponda del fiume e aspetta. Vedrai il cadavere del tuo nemico passare davanti”. Calma, freddezza e raziocinio, nessuna azione istintiva e massiccio ricorso agli strumenti legali sono gli ingredienti del successo. E quindi (mi si obietterà)? Non andate a fare il concorso!