Drammaticamente, ormai, ci stiamo abituando alle notizie di violenze, sulle donne otra tifosi di squadre avversarie. Donne che vengono bruciate vive dal fidanzato perché vogliono rompere una relazione,Ultras che uccidonoun ragazzino a calci e pugni perché colpevole di essere della squadra avversaria,tifosi uccisi a coltellate nei bar.
Ma di chi è la colpa? Anche in famiglia, a cena, durante il telegiornale, i membri sono divisi su chi sia ilprimo responsabile. Il marito (in casa propria, fuori non si permette) da la colpa alla donna, troppo moderna, troppo arrogante, la gonna troppo corta, la lingua troppo lunga, sempre pronta a chattare con qualcuno.
E poi è colpa del tifoso, è lui che entra nel bar con la sciarpa della propria squadra. Dovrebbe immaginarlo che nel bar potrebbe trovare qualche tifoso della squadra avversaria.
La moglie invece da la colpa all'uomo. Dice che lei potrebbe andare in giro anche nuda, ma che nessuno dovrebbe comunque importunarla. Dice che gliuomini sonotutti porci. Che pensanosolo al sesso e allo sport. Che consideranole donne una loro proprietà. Poi sbatte il piatto di pasta sul tavolo e se ne va offesa in soggiorno. Lui le grida dietro. Lei non lo ascolta. Anche in questo caso anascere una rissa manca poco. Poi c'è il collega di lavoro, quello che non sapendo nientesull'argomento se ne esce con la frase famosa, quella che gli fa fare la figura del saggio: "La verità sta sempre nel mezzo."
Colpa di qualcuno o di qualcosa?
E se la colpa anziché di qualcuno fosse diqualcosa?E se la colpa fosse dell'ambiente frenetico, immorale, stressante e violento nella quale siamo cresciuti?Quantevolte hopensatoche la donna che cerca un amore diverso sia una brava personache vuole solo essereamata.Quante volte ho pensato che l'uomo che perde la testa uccidendo la propria compagna sia un uomo (considerato una brava persona in tutto il paese fino a venti minuti prima) che non riesce nemmeno a pensare all'idea di non vivere piùlo splendido amore che quella persona gli aveva donato.
L'uomo, sopratutto in famiglia, si accorge di quanto era importante quella donna solamente dopo averla persa, quando perde quelle abitudini che lei gli aveva dato. Le aveva dateper scontate. Le esigeva. Come fossero sempre dovute. Poi, quando lei lo lascia...il vuoto. Quello emotivo. Quello che può portare alla follia, anche solo momentanea.
E poi c'è il tifoso. Quello arrabbiato con il governo, quello arrabbiato con il datore di lavoro, con i genitori, con i vicini, con la donna.Sono tutti nemici per lui. Se la vita gli va male la colpa è solamente loro.Vivono cercando il colpevole della loro frustrazione. Devono trovarlo, sconfiggerlo. Cercano la loro strana giustizia, facendo la loro strana guerra.
Ecco, penso che la colpa, anziché della donna o dell'uomo, sia della propria frustrazione personale.Viviamo male con noi stessi, non siamo contenti della vita che facciamo ma pensiamo, credendoci, che la colpa sia di quelli che abbiamo attorno. Dimenticandoci che anche loro stanno vivendo male la loro vita, magari dando la colpa a noi.