Quando camminava in aula non aveva lo sguardo del grande campione, ne' quello dell'uomo esemplare che è stato per quasi tutti noi, un esempio di un uomo che aveva vinto il mondo nonostante le sue menomazioni.Quello che camminava in aula era un uomo insicuro, imbarazzato.Doveva far capire apersone che decideranno il suo futuro quanto è fragile, quante difficoltà ha, sopratutto emotive, per cercare di prendere meno anni di prigione. Al momento gli anni sono 15. L'accusa, da omicidio colposo, è diventata omicidio volontario in appello.

Il suo avvocato, Barry Roux, chiaramente con il consenso di Pistorius, lo ha invitato a camminare per come era quella notte, quando, sempre secondo la difesa, si è svegliato di soprassalto pensando che nel suo bagno ci fosse un intruso anziché la sua bellissima fidanzata Reeva Steenkamp, sparando 4 colpi da dietro la porta chiusa.

Insomma, la strategia della difesa è quella di far considerare, a torto o ragione, un uomo che si è svegliato di notte sentendo dei rumori e che impaurito spara senza capire bene cosa stessefacendo.

Colpevole 'fisicamente'?

Pochissime persone credono che Pistorius non sia veramente colpevole di omicidio 'volontario'.Quasi tutti pensano che il movente sia quello della gelosia. La sua fidanzata è stata assassinatail 14 febbraio.Si dice che Pistorius abbia ucciso volontariamente la sua fidanzata dopo che a lei era arrivato un smsromantico da parte di un altro uomo. Ricordo che era il giorno di San Valentino.

In Italia sarebbe già colpevole. Probabilmente lo sarà anche negli Stati Uniti. Ma negli Stati Uniti, a volte, anzi, spesso, le sorprese sono dietro l'angolo.

In ogni caso, forse già venerdì, ne sapremo di più.

Colpevole 'emotivamente'?

E qua la situazione si complica. Se fisicamente, probabilmente, verrà condannato per omicidio, rimane adesso il caso umano. Quello di una famiglia che ha perso la loro amata ragazza e quello di un ragazzo, che, con le sue turbe psicologiche, dopo avere sconfitto il mondo, ha persotutto quello che la sua fragile personalità aveva conquistato.

Sperava che, oltre alle medaglie d'oro e la stima del mondo, avesse conquistato l'amore incondizionato della bellissima fotomodella, invece, purtroppo, si sarà (forse) trovato di fronte a quello che capita a tutti noi nei tempi moderni. Il partner che, avendo varie amicizie, anche sul lavoro, scherza, flirta, corteggia, si fa corteggiare, magari senza fare nulla di grave ma, abbastanza per ferirci, umiliarci e sopratutto, farci venire il terrore di perdere la cosa a cui più teniamo. Il loro amore incondizionato, la loro lealtà. Ma Reeva ormai è morta e tutto questo, purtroppo, non lo sapremo mai.