All’indomani del disastro dei due treni in Puglia, la notizia suona quasi beffarda. Le ferrovie dello Stato italiano sbarcano in Grecia. In pratica le Fsi hanno acquisito la società greca di trasporto ferroviario Trainose. L’offerta economica è stata di 45 milioni di euro ed è stata valutata migliore rispetto a quella della concorrente russa Rzd, che aveva concorso per l’acquisizione insieme ad un gruppo di imprenditori greci. Renato Mazzoncini, amministratore delegato di Ferrovie dello Stato italiano, uno dei più apprezzati manager del settore, pioniere dell’alta velocità ferroviaria, ha ribadito che l’operazione rientra nel piano industriale che sarà presentato a settembre e fa parte del piano liberista che tende ad internazionalizzare il settore.
Le ferrovie greche potranno usufruire del know how italiano e dell’esperienza maturata nel corso della sua storia. Ma non è questa l’unica novità.
Accordo firmato con Teheran
Il super manager renziano è riuscito a centrare un altro obiettivo con l’Iran. Il ministro Graziano Del Rio ed Abbas Ahmad Akhoundi hanno firmato una dichiarazione congiunta per quanto riguarda l’ammodernamento della rete ferroviaria in Iran. Sono previsti cinque miliardi di euro tramite i quali gli Italiani si impegnano in progetti che dovranno affiancare la Rai, ossia il gruppo delle ferrovie iraniane, per l’innovazione e la costruzione di nuove linee. In buona sostanza, si punterà sull’Alta velocità ed anche su un programma per formare il personale delle ferrovie.
L’amministratore delegato si dichiara soddisfatto ed ha annunciato che entro il 25 agosto sarà fornito un progetto dettagliato sul nuovo piano, che dovrà portare a febbraio alla firma del contratto definitivo, dopo aver espletato tutti gli adempimenti specifici. Tecnologia ed innovazione sono gli assi nella manica di Ferrovie dello Stato italiano i cui dirigenti si dicono fiduciosi non solo per cambiare nel presente le ferrovie greche, ma anche per compiere un salto di qualità per un’azienda che erode e conquista sempre più fette di mercato.
Ferrovie disastrate al sud, Alta Velocità altrove
Abbiamo capito che le Ferrovie dello Stato italiano non gestivano la tratta ferrata su cui si sono scontrati i due treni, ma non capiamo come mai, se in Italia possediamo un così grande management, abbiamo situazioni di sottosviluppo al sud, dove è già tanto se un treno riesce a trasportare i pendolari.
Sentire parlare di Alta Velocità quando al sud ci sono treni che viaggiano su monorotaialascia interdetti e perplessi. Potranno esserci anche al sud investimenti tali da permetterci di viaggiare in sicurezza abbattendo tempi di percorrenza così lunghi da far crescere la barba?