Chi fa politica ed assume un ruolo pubblico elettivo devemostrarsi pubblicamente nell'esercizio del potere. Chi ricopre un incarico dirigenziale ottenuto per concorso, deve mostrarsi pubblicamente mentre assume le decisioni sull'uso delle risorse erariali. Sia prevista, per legge, la traccia video completa delle sedutedi commissioni, consigli, assemblee, comitati, adogni livello, centrale e locale, delsistema pubblico. Gli audiovisivi, documento pubblico per eccellenza, dovranno essere posti a disposizione di ogni cittadino in speciali sezioni degli Archivi di Stato.
Fatto salvo quanto concerne, ovviamente, la sicurezza nazionale.
Concorsi: le sedute delle commissioni diventino trasparenti
Provate ad immaginare: avete partecipato ad un concorso e potete assistere alle sedute della commissione chiamata a valutare gli atti e a prendere le decisioni in ordine alpunteggioed alla collocazione in graduatoria. Chi svolge l'incarico pubblico con competenza e coscienza, capacità professionale e spirito critico, non ha nulla datemere. E tutti coloro che partecipano ad una selezione pubblica, non hanno il diritto sostanziale di vedere come vengano assunte le decisioni che li riguardano? La risposta è ovviamente un sì grande quanto una montagna.
La privacy diventata rifugiopernascondersi all'opinione pubblica
In Italia il modo di scrivere le leggi e di applicarle è uno dei grandi problemi di questasocietà incollata alla carta moschicida: si abbia il coraggio di fare un gran falò di leggi inutili, si semplifichi la vita dei cittadini e si ottenga per questa via la soluzione all'inferno di carte che straboccano dai tribunali ed a quelle discariche a cielo aperto di altrettanta carta che sono gli uffici dell'amministrazione pubblica.
Si sperava che lo facesse Renzi: è stato un bluff. Basta con certa giurisprudenza balzana sulla privacy: chi ha un incarico pubblico deve mostrare pubblicamente quello che sa realmente fare e dire. Non c'entra nulla la tutela della riservatezza- che migliaiadi avvocati sarebbero pronti ad evocare - ma l'ignoranza: occorre potergiudicare le effettive qualità di consiglieri comunali, assessori, sindaci, alti dirigenti e funzionari, presidenti di regione e componenti di commissioni di concorso.
La società dell'informazione è questa. Vogliamo usarlasolo per chattare o partecipare al gossip? Vediamo e ascoltiamo direttamente quale sia il comportamento di chi decidedella vita di tutti noi.
Cultura politica ed amministrativa in presa diretta
D'altronde, ci si lamenta sempre della scarsa trasparenza del sistema pubblico. Diamo un bel taglio alla politica che si rifugia nelle conferenze stampa ed andiamo a vedere come si svolgono le sedute delle giunte regionali, tanto per cominciare, o quelle del consiglio dei ministri: quando non è in ballo l'interesse e la sicurezza nazionale, quale impedimento legale dovrebbe esserci? Nessuno.È solamente un cambio di paradigma, l'introduzione di un modello di trasparenza effettiva con il quale compiere un salto di qualità epocale, educando tutti noi ad un esercizio di democrazia ma anche a riconoscere la competenza quando c'è e quando manca.
Una volta c'erano le sezioni di partito
La politica è in crisi di credibilità da quando la partecipazione, una volta praticata attraverso le sezioni di partito, dagli anni '70 in poi è andata degradando. Ormainon si ha alcuna certezza di quel che accade nelle stanze del potere ed è miope parlare di circoli ed assembleeaccecate dal formalismo dei furbi (vedi i tesseramenti fantasma e le ridicole primarie del Pd). Oggi occorre usare la rete ed i sistemi audio-video, ma per legge. Per invertire la tendenza alla legittima astensione esalvare le nostre distratte comunità, specialmente quelle meridionali. Continuo a pensare chela rivoluzione francese sia cominciata nelle coscienze dei nostri cugini d'oltralpe già nel 1781, quando Necker rese pubblico il bilancio dello stato e con esso pensioni, grazie e privilegi concessi dal re.