Non ci sarebbe molto da esaltare della prestazione della Juventus sul campo del Lione. Questo non è il periodo nel quale le squadre di Max Allegri riescono a dare il meglio. Paulo Dybala sottotono, Bonucci non nella miglior serata della sua carriera ed un gioco poco fluido. Ma la cosa più emozionante è stata senza dubbio la prova di Buffon.
Ve lo ricordate il pensionato?
Ieri è caduto il cinquecentesimo giorno dalla finale di Berlino contro il Barcellona nel 2015, ma qui si vuole accennare ad un altro episodio, quello dell'aprile del 2013, quando Franz Beckenbauer definì il numero 1 bianconero un "pensionato" a seguito della vittoria del Bayern Monaco sull'allora squadra di Antonio Conte grazie a due reti - di Alaba da lontano e Muller - propiziate da due errori di Gigi.
In realtà "Superman" nelle stagioni successive è stato in grado di stupire ancora.
Basta un periodo di flessione e piovono battute e critiche
A differenza di quanto accade per altri campioni, a buffon basta un periodo di leggero calo per essere seppellito - sicuramente anche per la atavica antipatia nazionale nei confronti della squadra nella quale milita - e piovono battute e critiche. E' bastato l'errore in uscita in Nazionale contro la Spagna per leggere sui social frasi come "Ha giocato Vitolo primo marcatore". Tralasciando le facili ironie, bisogna ammettere che Bufffon - ormai quarantenne, ricordiamolo - ha vissuto un momento di relativo appannamento: dal gol di Antei contro il Sassuolo, a quello già citato ed occorso in Nazionale, sino al non eccezionale intervento sulla conclusione del ceco dell'Udinese Jankto sabato sera.
Quando la Champions League diventa quasi qualcosa di dovuto
Proprio ieri sera - quando Clark Kent si è rimesso a fare il Superman lasciando Lopes, l'omologo del lione, di stucco - ai tifosi juventini è venuto probabilmente in mente che Gigi ha ancora poco tempo per provare a conquistare quel trofeo - la Champions League - che alla luce della prova offerta in Francia diviene sempre più qualcosa di dovuto.
Ne ha già sfiorate due - a Manchester addirittura parò ben due rigori nella famosa "lotteria" contro il Milan - ma la "Coppa dalle grandi orecchie" è l'unica cosa che non è ancora riuscito ad afferrare.