Come si era dimostrato lungo l'anno la battaglia Monte de' Paschi di Siena è persa per i cittadini italiani che ora saranno chiamati a rispondere in solido su una oscura vicenda. Certo, bisogna salvare il buon nome del sistema creditizio italiano, l'aumento dell'Iva e delle accise sui carburanti preventivati per gennaio 2018. Ma il panorama economico, finanziario, e soprattutto produttivo non sono tali da scongiurare i prossimi scenari. L'italia dovrebbe tagliare il rapporto debito/pil di 3,5 punti ogni anno, cosa che non sta facendo e oltre a trovarsi di fronte a esigui spazi di manovra si potrebbero verificare dei pesanti controlli da parte degli ispettori della Commissione Europea.

I costi per lo Stato e per gli italiani

I contribuente italiani attraverso lo Stato dovranno sborsare circa 9 miliardi di euro tra ricapitalizzare la banca più vecchia del mondo, diventandone per l'ennesima volta il socio di maggioranza. Dunque, metterà sul piatto soldi freschi e inoltre acquisterà le obbligazioni subordinate dei risparmiatori che saranno convertite in azioni. Quest'ultima operazione con un meccanismo di compensazione per tutelare i risparmiatori mps.

Per quanto si apprende dall'ultimo rapporto della Vigilanza della Bce la situazione si è aggravata di molto nel periodo compreso tra la fine di novembre e la vigilia di Natale, nel quale si è riscontrato un netto calo della liquidità.

C'è sempre un conto da pagare

Purtroppo il paese si è rivelato improvvisamente fragile, e ahimè, a dover saldare il conto delle disastrose politiche economiche. Il pil non cresce e rimane sempre al di sotto della media europea, la disoccupazione non cala, i salari non crescono, quindi neanche i consumi. Tutto sembra presagire che l'unico aumento sarà quello impositivo, altrimenti il bilancio statale non quadra.

Nel frattempo già da gennaio 2017 aumenteranno le tariffe di svariati servizi essenziali: raccomandate postali 11%, luce 0,9%, gas 4,7%, le multe stradali dello 0,1%, e anche le autostrade rischiano un vero salasso.

Non sappiamo se di tutta questa vicenda si trarrà un insegnamento, sicuramente noi italiani dovremmo credere meno alle lusinghe che ci raccontano in banca, e a sua volta queste dovrebbero magari rispettare di più il cliente e meno le laute commissioni.