"L'Islam non è integrabile". Questo, in breve, il pensiero espresso da Matteo Salvini, recatosi a Sesto San Giovanni per prendere parte ad una manifestazione sul luogo in cui è stato ucciso il tunisino Anis Amri. Non poteva non approfittare dell'occasione il leader leghista che, facendo leva sulla partecipazione di alcuni militanti, è giunto nel Comune lombardo per presunti scopi mediatici.
Alla domanda di una corrispondente della Cnn, la replica è stata immediata: "non è possibile un dialogo con l'Islam". Salvini ha proseguito, affermando che dovrebbero essere le comunità islamiche a rendersi disponibili ad aprire un dialogo.
Islamismo e fondamentalismo
La sindaca di Sesto San Giovanni, Monica Chittò, ha rassicurato tutti, dicendo che la comunità islamica della cittadina lombarda abita la zona e frequenta i centri culturali e religiosi senza creare disordini di carattere pubblico, dimostrando quindi un'integrazione che esiste da vent'anni.
Siamo ormai abituati allo "sciacallaggio mediatico" della Lega (e di sedicenti movimenti politici a "tutela" delle nostre radici). Tuttavia, sarebbe necessaria un'operazione di onestà intellettuale, evitando di confondere i concetti di islamismo e terrorismo islamico fondamentalista. Quest'ultimo, infatti, deve essere preso a sé stante rispetto al culto praticato in Italia da molti musulmani, che nulla hanno a che vedere con il terrorismo o il fondamentalismo.
L'integralista che vorrebbe contrastare l'integralismo
Del resto, risultano paradossali le affermazioni di un integralista come Salvini, quando afferma che l'Islam non è integrabile: se non fosse anche che la frase è stata detta alla vigilia di Natale. Non si può non sottolineare la comune tendenza di contrastare l'ondata islamica, colpevole di intaccare le nostre radici culturali, attraverso lo "scudo" dei valori cristiani che a noi dovrebbero essere cari.
Si tratta di valori positivi che inneggiano a fratellanza, uguaglianza e quindi integrazione.
La situazione attuale
È inequivocabile che dall'11 settembre 2001 vi sia un atteggiamento di diffidenza nei confronti di persone provenienti dal mondo arabo. Altrettanto indubbio dovrebbe essere il fatto che in 15 anni non si sia riusciti a fare altro che eleggere un presidente degli Stati Uniti dichiaratamente schierato contro immigrati e comunità musulmana; peggiorare la situazione in Medio Oriente, e discriminare le persone solo perché "arabofone" (così come è successo ad Adam Saleh e al suo amico Slim Albaher, due Youtuber fatti scendere da un aereo perché stavano parlando al telefono in arabo). A conti fatti, la strada da percorrere verso l'integrazione non è l'integralismo.