Il Festival di Sanremo è appena cominciato e chiaramente non è facile esprimersi dopo solo un ascolto dei pezzi in gara. Ad ogni modo, proviamo a dare un'opinione sui brani dei primi tre artisti che hanno calcato il palco dell'Ariston. La prima ad esibirsi è stata la siciliana Giusy Ferreri, che ha presentato il pezzo 'Fa talmente male'. Lo stile e il sound sono i soliti che hanno sempre contraddistinto l'artista ma qualcosa non convince. Esecuzione imprecisa, testo e arrangiamento piatti; insomma, ci si aspettava sicuramente qualcosa di meglio.

Secondo interprete è stato Fabrizio Moro e, in questo caso, il giudizio è totalmente diverso. Il pezzo, intitolato 'Portami via', ha un testo semplice e una metrica irregolare, ma il cantautore romano, contraddistinto da una grandissima intensità, regala un'interpretazione assolutamente emozionante. Terza ad esibirsi è stata Elodie, reduce dal secondo posto conquistato nella scorsa stagione di Amici. La cantante dalla chioma rosata porta al Festival il brano 'Tutta colpa mia', scritto, tra gli altri, dalla sua ex coach Emma Marrone. E l'essenza dell'interprete salentina è presente in tutto il brano tanto che, malgrado un'esibizione convincente dal punto di vista vocale, il risultato è una performance anonima e poco incisiva.

Intanto parte bene il duo Maria De Filippi-Carlo Conti e il pubblico sui social ha espresso tutta la propria gioia nel vedere in scena la regina di Canale 5 nonostante l'influenza che ha rischiato di metterla fuori gioco.

L'opinione sulle canzoni di Lodovica Comello e Fiorella Mannoia in questo Sanremo 2017

Quarta a scendere in campo è Lodovica Comello e il giudizio che la riguarda non è molto lusinghiero.

La canzone, intitolata 'Il cielo non mi basta' potrebbe essere adatta come colonna sonora di un film per teenager, che del resto sono i principali fan della giovane interprete, ma non per il palco più importante della musica italiana. L'esecuzione, poi, molto imprecisa sulle note alte, indubbiamente non aiuta. A chiudere il quintetto è Fiorella Mannoia con 'Che sia benedetta'.

La rossa più affascinante dell'ultimo trentennio della canzone italiana ci regala un inno alla vita, che vale sempre la pena di essere vissuta. Parole semplici, ma gridate con grande forza e passione. Immensa! Spazio, poi, anche per la satira politica: grazie all'intervento di Maurizio Crozza, tra le altre cose, si è parlato dei compensi sanremesi e di beneficienza. Come sappiamo, infatti, Maria De Filippi ha spiegato perché non abbia voluto percepire un cachet, a differenza di Carlo Conti.