"Allons enfants de la Patrie, le jour de gloire est arrivé", così recita l'incipit dell'inno francese e così potrebbe chiudersi la campagna elettorale dell'ex Ministro del Governo Valls, Emmanuel Macron. Osannato dalla stampa, seguito sui social da milioni di follower, ha stregato la campagna elettorale francese completando una remuntada nei confronti di rivali ben più quotati.

Enfant prodige

Originario di Amiens (1977), laureato all'Università di Parigi e presso l'Ecole National d'Administration, ha lavorato presso il Ministero dell'Economia e la banca Rothschild.

Dopo l'esperienza politica del Governo Valls, decide di scender personalmente in campo per le presidenziali francesi del 2017. Crea, quindi, un movimento politico centrista En Marche! attraverso il quale sviluppa un percorso politico che coinvolgerà sempre più persone. Ogni evento di Macron, infatti, è una macchina perfetta sia dal punto di vista social che dell'accoglienza, suscitando sempre maggiore interesse in un elettorato francese diviso ed indeciso. Non si definisce né di destra né di sinistra.

Un programma europeista

Mentre la rivale principale Marine Le Pen, leader del Front National, aizzava la folla con spot anti-europa, Macron non lasciava spazio al dubbio. La sua è una politica fortemente europeista, di stampo liberale tanto da essere definito da Bloomberg il "Tony Blair di Francia".

Unire il popolo francese sotto l'insegna della morale, ridurre il peso della spesa pubblica riducendo di 120000 unità il pubblico impiego. Settimana lavorativa da 35 ore e sussidio di disoccupazione solo con obbligo di percorsi di formazione. In sintesi, un programma deciso con una chiara priorità: la riduzione del costo del lavoro.

Fondamentale, in questo senso, la sua esperienza di Ministro dell'Economia, Industria e del Digitale dal 2014 al 2016.

Vicino alla vittoria

Difficile pronosticare l'esito delle presidenziali francesi dopo i fenomeni Brexit e Donald Trump, difatti i sondaggi non hanno mai evidenziato un netto vantaggio di alcun candidato. Sicuramente avremo un ballottaggio con schieramenti ben più chiari: un unico fronte contro il populismo.

Questa la carta migliore di Emmanuel Macron, probabile vincitore del primo turno e trionfatore del confronto finale contro la Le Pen, almeno secondo gli ultimi sondaggi: Macron 23%, Le Pen 22%, Mélenchon 19,5% (fonte:Ifop-Fiducial). Difficile pronunciarsi con assoluta certezza, di certo osservando i numeri ed immaginando possibili alleanze future, possiamo ammettere che la Marche! sta per giungere al sospirato traguardo.