Ha inziato la sua corsa in sordina, ma come tutti gli outsider di razza, alla fine Emmanuel Macron potrebbe farcela e vincere le presidenziali francesi del 2017. 40 anni, ex Ministro dell'Economia di uno dei Governi più impopolari della Quinta repubblica francese, Macron è il tipico candidato di sistema che ne esce appena in tempo per non esserne schiacciato. Timidamente apparso sulla scena e messosi subito in corsa per le primarie, ha conquistato settimana dopo settimana il favore nei sondaggi apparendo oggi l'unico possibile antagonista per l'altrimenti inarrestabile Marine Le Pen.
Macron dall'Economia all'Eliseo
Il suo movimento 'En marche' potrebbe ricordare la lunga marcia del 'Grande timoniere' cinese, ma il suo volto è al contrario quello rassicurante di un giovane leader europeo su cui ricadono le speranze di tutti coloro che temono, ma non sanno come fermare l'ondata populista del Front National. Quando mesi fa annunciò la sua uscita dal Governo, pare che Hollande non l'abbia presa benissimo e d'altro canto sarebbe stato difficile il contrario. Con il Governo in picchiata nei sondaggi assieme alla popolarità del Presidente della Repubblica, quello di Macron è apparso ai suoi detrattori come il classico abbandono della nave che sta affondando. In realtà è stata forse la mossa decisiva per scrollarsi in tempo una casacca che in questa corsa tutta slogan e populismo sarebbe stata di peso.
Con l'endorsement di Valls, che ieri lo ha sostanzialmente incoronato come candidato della sinistra, Macron porta a casa un risultato che potrebbe essere determinante per il suo ingresso all'Eliseo.
Macron ce la può fare
I toni sono quelli del moderatismo che ormai trova ben poco spazio nell'arena politica, dominata da contenuti e battaglie politiche sempre più aspre.
Soprattutto in una Francia che nel giro di pochi anni è passata dall'essere un laboratorio di integrazione, a diventare la prima nazione europea di peso, che rischia di essere guidata da un Partito di estrema destra che nonostante tutte le operazioni di maquillage ideologico ed estetico fatica a scrollarsi di dosso l'immagine di partito antisistema.
Le speranze di molti francesi e non solo - da fuori si guarda al voto francese come un evento decisivo per il destino dell'Unione europea - sono riposte in Macron al punto che un elettore su 4 è pronto a votarlo al primo turno e più di uno sue due al possibile ballottaggio con Marine Le Pen.