Sei farmacie italiane si sono ritrovate a dover pagare una multa di oltre 8 mila euro per aver violato l'art.84 del DPR 309/90, ovvero la legge che regola gli aspetti legali ed illegali degli stupefacenti, produzione, vendita, spaccio e sanzioni degli stessi. Le farmacie sono state accusate dal Ministero della Salute, di aver pubblicizzato on-line, se pur indirettamente, la cannabis a scopi terapeutici. In realtà queste farmacie, sono presenti su motori di ricerca che mostrano chi di loro effettua preparazioni a base di cannabis. Questo, che dovrebbe essere un servizio utile per il cittadino, è per la normativa vigente, propaganda illegale.
E' ovvio che non stiamo parlando di droghe propriamente dette, ma di rimedi galenici, prescritti dal medico curante e preparati in farmacie con laboratori attrezzati da personale competente.
Tutti i farmacisti coinvolti in questa vicenda, hanno fatto ricorso, rivolgendosi immediatamente ai loro legali di fiducia ed hanno organizzato un "open day" presso lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze. L'invito è stato esteso alla direttrice dell'ufficio centrale stupefacenti del Ministero della Salute. I farmacisti hanno cercato di chiarire la loro posizione, con scarsi risultati: infatti l'iniziativa non ha avuto gli esiti sperati e tutto è rimasto inalterato. In segno di protesta, i siti delle farmacie sono stati momentaneamente disattivati fino alla conclusione della vicenda.
In realtà è reato anche solo "pronunciare" da parte di un farmacista la parola "cannabis!!" ed è il primo caso mai avvenuto in Italia.
A che serve la cannabis in medicina?
Forse non tutti sanno che la cannabis terapeutica in Italia è "legale" dal 2007, ma purtroppo ancora si ha paura, non c'è quell'apertura mentale, quell'approccio giusto all'argomento, che serve per andare oltre i pregiudizi.
I pazienti che la utilizzano, infatti, lo nascondono agli altri, proprio per evitare problemi di varia natura, anche legale.
Diciamo che l'uso medico della cannabis e dei suoi componenti, ha una storia millenaria condivisa in tante parti del mondo, dove è radicata molto più che in Italia. Se l'uso a scopo personale resta ancora oggi illegale in molte parti del mondo, l'uso terapeutico della canapa è ormai completamente legale in molti Paesi europei.
Ancor prima che l'Italia aderisse, già in Spagna, in Germania, in Portogallo, questa sostanza era considerata legale a scopo medico.
Comunque, al di là dei pregiudizi e delle controversie, la canapa è una pianta medicinale molto utile in farmacologia. La cannabis terapeutica può essere utilizzata sotto forma di infuso o inalata con un vaporizzatore. Il principio attivo in questo caso è molto basso, è pari al 24% ed è molto utile per chi soffre di crisi d'ansia,per la nausea dovuta alla chemioterapia, allevia per esempio il dolore neuropatico e spastico. Studi clinici hanno mostrato effetti significativi anche nel caso di dolori tumorali o nei sintomi dolorosi della sclerosi multipla. Da parte di molti medici si registra un crescente interesse verso questa sostanza, proprio perché utilizzabile per molteplici disturbi.
Circa un anno fa, gli stati americani dove la canapa terapeutica è usata regolarmente dai pazienti, hanno registrato un risparmio di circa 165 milioni di dollari. Infatti questi farmaci sono molto più economici di quelli tradizionali. Questo sarebbe un ottimo esempio da seguire anche da noi.
C'è un prezzo da pagare però....il risparmio ottenuto andrebbe ad inficiare i bilanci delle grosse case farmaceutiche, che registrerebbero notevoli perdite economiche. Chissà se questo potrebbe essere un ostacolo per noi...