La legge che tutela il diritto d’asilo politico dona al Governo presso il quale se ne fa richiesta il potere di negarlo. In Italia questo potere viene ignorato dalle stesse forze politiche. I migranti che sono sbarcati sulle nostre coste sono più di 120.000 tutti dichiaranti asilo politico, ma a cui nessuno ha diritto. Da quanto emerge, dalle ultime indagini dell'Istat, i migranti giunti non sono profughi fuggiti dalla guerra, come molti hanno sostenuto, poiché non provengono dalla zona colpita. Al contrario sono immigrati economici, cioè persone che cercano una migliore vita economica, ma che non hanno diritto di asilo politico e quindi di rimanere sotto protezione Italiana.
La cosa che lascia perplessi, di questa emergenza migranti, è il problema dei documenti di cui sono sprovvisti. In questo modo non è possibile controllare i precedenti nella loro patria e, in caso di fuga dai campi di accoglienza, non sono reperibili.
Come hanno diritto al sussidio?
L’Inps, in collaborazione con le banche e gli enti di credito, è venuto a conoscenza, in seguito ai controlli elettronici, che molti migranti non hanno il diritto ad avere il sussidio di accoglienza. Questa denuncia, forte, è passata quasi inosservata ed ora le banche chiedono spiegazioni. La legge Italiana, con la promessa da parte dell’Unione Europea di un finanziamento economico per i profughi, ha aiutato molti migranti ad avere diritto all’assegno di previdenza.
L’Unione europea, però è stato il primo a richiedere, gli attestati di rifugiati politici e nel momento di questa mancanza è stato effettuato il blocco della sovvenzione.
L’Italia si è ritrovata così con un’emergenza, che non riesce a gestire.
La soluzione?
In questo momento lo Stato italiano sta cercando un canale di dialogo con i Governi africani.
La soluzione, per riuscire a rispettare i diritti umanitari, è quella di controllare gli imbarchi dei migranti al momento della partenza. Si spera cosi di poter monitorare in tempo reale i barconi che si immettono nelle acque internazionali. Scettici i partiti della destra italiana che non trovano reale questa possibilità. La Siria e Nigeria combattono con una forte difficoltà economica e non riescono a far fronte alle problematiche interne, quindi rimane il dubbio sul controllo degli espatri.
La seconda soluzione è quella di aiutarli con la costruzione di campi di soccorso nelle zone a rischio. Anche questa opzione ha sollevato molte discussioni nel Parlamento italiano. A cosa servono questi campi se i migranti, che giungono sulle nostre coste non provengono da quelle aree? Questa mattina il confronto diretto tra l’Italia e lo Stato africano ha lasciato molte problematiche e nessuna soluzione
L’esercito risponde
A questo dilemma sul problema migranti si alza, in una nota stampa, la voce di un Generale dell’esercito in Capo allo Stato Maggiore, Vincenzo Santo, il quale afferma che l’unica cosa da fare è impiegare le forze armate. Il Generale asserisce che il suo non è un pensiero razzista, ma che il problema del traffico dei migranti sta mettendo in ginocchio l’Italia e le sue finanze.
Il Generale Vincenzo Santo attesta che c'è la necessita di impiegare l’esercito con un blocco delle navi in modo da pattugliare i nostri confini.
Monitorare le organizzazioni umanitarie per attestare effettivamente dove hanno prestato soccorso se nel modo legale oppure superando i nostri confini. Nel secondo caso i barconi illegali devono essere scortati al di fuori del nostro territorio. Per concludere, sempre secondo le parole del Generale Vincenzo Santo, in caso ci sono migranti illegali che giungano sulle nostre coste, rimpatriarli immediatamente.
Il suo pensiero, nonostante non sia bene accolto dalle organizzazioni umanitarie, ha avuto un forte riscontro positivo sul web, da alcune testate giornalistiche e su Twitter. La prova di uno scontento generale. Per l’evolversi dell’inchiesta premi Segui in alto vicino al titolo.