A genova è successo un fatto. Cinque giovani hanno preso di mira un loro compagno di scuola, ridicolizzandolo e rendendolo schiavo dei loro capricci. Ragazzi incapaci di provare sentimenti, perchè altrimenti non avrebbero fatto quanto successo. Cinque giovani che si sentono forti facendo gli aggressivi e si accaniscono con i più deboli. Gli atti di bullismo si sono svolti durante una vacanza dove la vittima è stata obbligata a compiere azioni fuori dal comune: dormire per terra, stare senza mangiare, camminare senza vestiti nella neve. Come se non bastasse è stato picchiato e privato di oggetti personali, distrutti dai cinque ragazzotti.
I cinque non sono neri, non arrivano da famiglie povere o disagiate, appartengono a famiglie benestanti. Questi gesti, che ormai sono all'ordine del giorno, risaltano più all'occhio perchè essendo benestanti si sfata la leggenda che ciò avvenga in contesti di degrado. Secondo la psicoterapeuta il problema è "la mancanza di adulti che li seguono e limitano la loro aggressività" e ancora "l'errore più grave è proteggerli troppo, non li si mette davanti al castigo e al senso di responsabilità".
Possibile che i genitori non vedano?
La cosa a cui penso quando leggo di fatti del genere è: i genitori dove sono? Oggi in Italia abbiamo milioni di ragazzini vittime di maltrattamenti di ogni genere, e il problema maggiore parte proprio dalla famiglia.
Non da un gruppo facebook, non da qualsiasi social, ma dalla famiglia. I ragazzi stanno diventando sempre più cattivi nei confronti di loro coetanei più deboli e la colpa (forse la maggior parte delle volte) va ai genitori. Vi chiederete il perché. Ad esempio questo continuo difendere i vostri pargoli senza fargli assumere la responsabilità delle loro azioni o peggio, senza spiegargli perchè una cosa è giusta o meno, gli confonde le idee.
Il poco rispetto che state dando ai professori, un altro esempio, denunciandoli o minacciandoli di non sospendere il pargolo o "sono fatti loro", passa al ragazzo come messaggio negativo. Il ragazzino imparerà a non rispettare nessuno e a comportarsi da bullo per far vedere che lui è forte, mentre in realtà è fragile come tutti quanti.
Insegnate ai vostri bambini l'educazione, il rispetto per un professore, se e quando sbaglia non difendetelo a tutti i costi, ma spiegategli perchè ha sbagliato.
I social non aiutano le famiglie
Su facebook esistono gruppi che, non capisco come facciano ad essere ancora aperti, nonostante le molte segnalazioni, vengono derise (spesso e volentieri) persone "normali" e, ancora più grave, malate. La cattiveria della gente all'interno di questi gruppi è spaventosa. Viene solo da pensare che ci son sempre più persone insicure e instabili da dover far male a qualcun altro per poter star bene loro. Bisogna capire, però, che accanirsi in tanti contro una certa persona può avere gravi conseguenze su quest'ultima.
Ci sono stati molti casi di suicidi a proposito. Provate ad essere più sensibili. Non vomitate sempre ogni vostro misero pensiero (se di pensiero si può parlare) su gente che consapevolmente o meno viene filmata e buttata in un mondo che la distruggerà. Non sono di certo un buon esempio quei "vip" che si comportano, sui social (soprattutto instagram), come ragazzini. Ma di certo non sarà colpa del vip se esiste il cyberbullismo.
Molti ragazzi, al di fuori del gruppo social, hanno una vita normalissima e questo manda parecchio fuori strada. I social hanno creato dei mostri e hanno dato a questi mostri il potere di distruggere in ogni parte una persona, comportando gravi conseguenze. Si parla di conseguenze psicologiche: crisi di pianto, autolesionismo, disturbi di vario tipo e, la peggiore di tutte, il pensiero di farla finita. I nostri bei social hanno portato anche questo, non solo la possibilità di comunicare con amici e parenti lontani. E la domanda sorge spontanea: a chi diamo la colpa?