Da due settimane si continua a parlare del noto produttore cinematografico statunitense nonché fondatore della Miramax

Harvey Weinstein. Famosissimo nella produzione di grandi film come Pulp Fiction, Clerks e Shakespeare in love, il quale gli fruttò persino un premio Oscar.

Ma cosa è successo a questo pilastro della cinematografia?

Il 4 ottobre 2017 il New York Times pubblicò un’inchiesta su Harvey Weinstein: nei suoi 30 anni lavorativi avrebbe ricevuto molte denunce per abusi sessuali da parte di più di trenta donne, sue ex dipendenti.

Da quel momento la notizia dilagò per tutto il globo portando altre donne a farsi avanti e ritrovare il coraggio perso negli anni per denunciarlo.

Infatti nella lunga lista delle accuse mosse contro il noto produttore, risaltano molte attrici di fama mondiale come Angelina Jolie, Gwyneth Paltrow e anche una nostra connazionale come Asia Argento.

La tempesta mediatica si è abbattuta su Weinstein in modo così violento da portare la moglie a chiedere il divorzio il 10 ottobre e a essere licenziato dalla sua stessa compagnia.

Le accuse contro di lui sono innumerevoli e le testimonianze delle varie vittime sono scabrose e rivoltanti.

°Angie Everhart (modella e attrice) raccontò un episodio in cui lei dormiva nella sua stanza d'hotel e al risveglio notò Weinstein mentre si masturbava sopra di lei.

°Un episodio analogo capitò anche all'attrice Erika Rosenbaum, la quale confessò alla CBS che Harvey l'avesse presa per il collo da dietro mentre si masturbava.

° l'attrice Melissa Sagemiller disse all’Huffington post di essere stata baciata con la forza, sentendosi vulnerabile e impotente davanti ad un’esperienza simile.

°Anche la famosissima attrice Angelina Jolie ebbe un episodio spiacevole con H.W. nel 1998 durante il lancio del film " Playing By Heart". Il produttore provò ad abusare di lei ma lei lo respinse, decise di non lavorare più per lui avvisando chi poteva tra le giovani attrici di stare alla larga da Weinstein.

Detto ciò è giusto discutere di questo fatto con un senso critico e oggettivo. In questi giorni purtroppo l'isteria collettiva ha portato tantissime persone, soprattutto donne, ad indignarsi totalmente con il comportamento viscido di quest'uomo, che sfruttava la sua posizione di potere per ottenere favori sessuali e trattare le giovani aspiranti attrici come oggetti.

Dire che le sue azioni debbano subire la giusta punizione è il minimo, come è il minimo che chiunque dotato di materia grigia condannerebbe senza pensarci due volte questi comportamenti avuti dal famoso produttore.

L'unico fatto che fa storcere il naso è il lasso di tempo così lungo che ci è voluto per denunciare questo criminale.

Infatti l'opinione pubblica ha solo giudicato l'atto in sé e ha reso vittime al 100% tutte le donne che hanno avuto il coraggio di denunciarlo.

Ma deve essere proprio così il modo giusto di affrontare la questione?

A livello umano tutti si sono sentiti nella ragione nel dire che tutto ciò fosse disgustoso e sbagliato, ma allora perché tra le tante donne che hanno subito tutto ciò solo pochissime, come Angelina Jolie, si sono opposte alle sue lusinghe o molestie?

Dopo la prima tempesta scoppiata due settimane fa dall’inchiesta, sono spuntate fuori altre informazioni, infatti le attrici che hanno subito questi abusi o molestie sessuali erano ben consce di quello che stava succedendo. Le giustificazioni dell'impossibilità o dell'impotenza potevano essere benissimo logiche, ma la natura umana non può essere vittimizzata e semplificata in modo cosi infantile. Erano donne di 20 o più anni e sapevano cosa ci fosse in palio: accettare quello schifo e fare carriera oppure ribellarsi e andarsene ma con il grande rischio di dover aspettare a lungo una parte o non averla affatto.

Tutti sappiamo che il mondo dello spettacolo è crudele. L'agognato Red Carpet è fatto, metaforicamente parlando, del sudore e delle anime di migliaia e migliaia di giovani attori e attrici che non ce l'hanno fatta.

Possiamo benissimo dire senza ombra di dubbio che Harvey Weinstein si sia approfittato notevolmente della sua posizione, affermando che sia ingiusto, deplorevole e inqualificabile. Detto ciò con questo articolo vorrei che si arrivasse alla comprensione del fatto che le decine e decine di donne che ora sono professioniste nel mondo dello spettacolo non si siano ribellate nel tempo e nel momento giusto, hanno accettato quel gioco sporco poiché volevano ricavarne qualcosa. Facendo così si aiuta il carnefice, facendo così si arriva ad accettare regole di una partita tra bari, e questo non porterà mai a nessun cambiamento, non aiuterà le future donne del mondo a cavarsela con un altro Weinstein poiché si insegna che prima devi tapparti la bocca e poi quando avrai anche tu una posizione di potere potrai difenderti.

Vittimizzare delle complici non è il metodo giusto di affrontare un problema di fondo che non colpisce solo il mondo dello spettacolo, si annida in tutti i settori e si sa della sua esistenza da sempre. Bisogna risvegliare le coscienze per far capire che la risposta deve essere reattiva sul momento così da non permettere a persone come Weistein di approfittare per anni e anni della sua posizione. Distruggere le gambe del gigante d'argilla prima che si completi.