frantumi è una delle ultime uscite di bao Publishing, i cui autori sono Giovanni Masi e Rita Petruccioli. I due autori hanno dato vita a una graphic novel introspettiva e particolare. La trama è appena accennata e riguarda il rapporto tra due ragazzi, Mattia e Sofia, alle prese per la prima volta con i problemi e le sofferenze della vita. Mattia viene scaraventato dal mondo reale, durante una spiacevole conversazione su Whatsapp con la sua fidanzata Sofia, in una dimensione onirica e meno che mai accogliente. La nuova dimensione altro non è che un mondo fatto di sofferenza, oblio e desolazione, in cui confluiscono tutte le persone che al contatto con il dolore hanno perso un pezzo di sé, rinunciando a reagire o a interessarsi della condizione altrui.
Nello strano mondo in cui si è trovato Mattia incontra Laila, una ragazza misteriosa al limite tra un forzato egoismo e la voglia di emanciparsi dalle usanze individualistiche della dimensione della sofferenza. In quel mondo la fragilità emotiva delle persone prende forma e diventa fragilità fisica, è un mondo in cui le persone sono come fatte di porcellana e rischiano di finire in frantumi da un momento all’altro se non prestano attenzione alla propria emotività, il che nella maggior parte dei casi equivale ad annullarla.
Giovanni Masi, autore di lungo corso
L’autore della storia è Giovanni Masi, story editor e sceneggiatore romano, autore tra le altre cose di La Storia di Sayo (con Yoshiko Watanabe), e scrittore per la Sergio Bonelli Editore per Orfani e Dylan Dog.
I disegni invece sono da attribuire a Rita Petruccioli, romana anche lei, fumettista e illustratrice, cui si deve anche Christine e la città delle dame (con Silvia Ballestra). Lo stile illustrativo ben si adatta alla tipologia del racconto. Non c’è fittezza di dialoghi e le immagini sono evocative, perfette per mettere in scena un mondo che materialmente non esiste.
Nonostante la loro natura quasi astratta, le illustrazioni però trasmettono alla perfezione la sensazione di un mondo spigoloso e inaccogliente, esattamente come sono spigolosi i bordi delle persone ‘rotte’ e l’atmosfera di un mondo fatto di attesa, sofferenza e annullamento di sé.
Proprio per la sua natura fluida e onirica, la lettura dell’opera risulta scorrevole e leggera, nonostante la ‘pesantezza’ dei temi trattati.
Una lettura scorrevole però non è sinonimo di un’opera che lascia il tempo che trova, Frantumi al contrario lascia il segno nel lettore, o quantomeno riporta a galla i segni che la vita avrà già lasciato su chi legge. Mattia e Laila altro non sono che due facce della stessa medaglia, ovvero la reazione alle difficoltà che, più o meno gravemente, si insinuano nella vita di tutti. Ci si può lasciare andare o essere determinati e risoluti nell’affrontarle, in entrambi i casi bisogna fare i conti con l’idea di non essere più la stessa persona di prima, proprio perché qualche crepa inevitabilmente rimarrà. Può capitare addirittura di dimenticarsi le cause del disagio e abituarcisi, senza farsi più domande, una via facile che però non è risolutiva e condanna solo a un’attesa senza tempo.
Frantumi esprime il concetto alla perfezione, e l’indefinitezza della trama permette a chiunque di immedesimarsi e riflettere. E’ una lettura che conviene fare almeno una volta nella vita, per la sua capacità di lasciare così tanto in poco tempo, e per la possibilità che offre al lettore di immergersi in un tema universale in una maniera che rimane personale.