Gli studiosi di economia continuano i loro approfondimenti, per capire i precisi effetti della moneta unica europea: euro. Ad oggi è pervenuta solo qualche ipotesi, ma nulla di concreto. Tanti discorsi, ma nessuno osa andare al nocciolo del problema che pure, agli occhi di chi ha un pizzico di buon senso, appare molto chiaro. A noi avevano assicurato, a suo tempo, che con la nuova moneta avremmo avuto solo vantaggi: siamo ancora qui ad aspettarli. La ‘politica’ che è stata la principale responsabile della introduzione dell’euro, non commenta e preferisce buttarla sulla crisi economica che ha colpito, negli ultimi anni, i paesi europei.

Sicuramente, in parte è vero, poiché la stessa crisi ha avuto un peso molto determinante. La differenza sta nel fatto che alcuni paesi hanno superato velocemente le difficoltà, mentre altri, come l’Italia, hanno dovuto lavorare molto di più e con scarsi ed incerti risultati.

Confronto con la Germania

La Germania, con l'introduzione dell'euro, ha mantenuto i doppi prezzi (marco/euro) per impedire speculazioni sugli stessi, oltre ad altri accorgimenti di non poco conto. Confrontando difatti gli stipendi e pensioni italiani con quelli tedeschi, ci rendiamo conto che i primi sono poco più della metà dei secondi.. Mentre in Italia un operaio guadagna circa 1200 euro mensili, in Germania lo stesso supera i 2000 euro.

Questo spiega tutto. I politici tedeschi, al momento dell’ingresso nella nuova moneta, non si sono adoperati per svalutare la moneta nazionale al massimo, per avere un cambio favorevole e ridurre il proprio debito: hanno invece mantenuto un cambio tale da non svalutare stipendi e pensioni.

Il caso italiano

Noi italiani invece, al momento della introduzione dell’euro, abbiamo subito una forte svalutazione della lira, che ci ha consentito di ridurre, di un bel po’, il debito pubblico.

In cambio però, per effetto del valore dell’euro, abbiamo di fatto ridotto anche gli stipendi e le pensioni. Se avessimo avuto un cambio, ad esempio, di £.1200/euro, avremmo avuto un debito più alto, ma saremmo rimasti al passo con la Germania per gli stipendi e le pensioni. Lo Stato, dal canto suo, avrebbe introitato più tasse per far fronte al debito.

Secondo il nostro parere, la presenza dell’euro, per come è strutturato lo stesso nei confronti della lira, non porterà che impoverimento, e la nostra economia troverà difficoltà per decollare. Opportuni quindi gli approfondimenti dei nostri studiosi, per trovare soluzioni idonee al problema.