Appare riduttivo incasellare questa storia in un unico argomento perché in realtà ne contiene tanti: viaggi, cultura, tecnologia, salute, sentimenti. Tutti capitanati dal motore dello sport, che negli ultimi anni ha portato una ragazzina di nome Bebe a smuovere limitazioni grandi come montagne e a diventare campionessa del mondo di scherma alle paralimpiadi per ben due anni consecutivi.
Gare che hanno portata Beatrice Vio, Bebe per gli amici, a collezionare successi in casa e in giro per il mondo, contribuendo a rafforzare una cultura che possa dare ai portatori di disabilità fisiche la possibilità, grazie a tecnologie all'avanguardia, di praticare sport, che sia a livello amatoriale o agonistico.
In realtà per lei la scherma era già una passione quando poteva viverla sulle sue gambe, prima che una meningite, all'età di 11 anni, obbligasse i medici ad amputargliele assieme agli avambracci; dopo questo però Bebe non si è arresa e dopo appena due anni disputava già la sua prima gara in carrozzina.
Da quel momento è stata una continua ascesa verso esperienze gratificanti: vittorie nella scherma ma anche divertenti sperimentazioni di altri sport (arrampicata, atletica, ecc..), vissute con l'entusiasmo e la giocosità tipiche della sua età.
E' proprio questo lo scopo per il quale lei e la sua famiglia hanno fondato l'associazione Art4sport: dare la possibilità a tutti i bambini e i ragazzini con protesi di divertirsi praticando il loro sport preferito.
Purtroppo, nel nostro sistema sanitario nazionale, sembra esserci un'enorme lacuna sotto questo aspetto, che l'associazione cerca di colmare dando supporto ai giovanissimi protesizzati affinché continuino a praticare sport e a gioire della vita nonostante le limitazioni fisiche, come e magari più di prima.
Sì, perché per Bebe la malattia è stata una sorta di rinascita, che a suo dire le ha migliorato la vita.
Una mission davvero importante per il mondo in cui viviamo, come uno dei sogni che la nostra campionessa confessa nel suo sito: unificare sport olimpici e paralimpici facendo disputare le gare in contemporanea.
E tra una medaglia d'oro e l'altra (la più recente è la doppietta ai mondiali di Roma dello scorso novembre), questa ragazzina dall'aria molto vivace trova le parole giuste per incantare e incoraggiare le platee delle location più importanti del mondo, come la Casa bianca, dove ha potuto farsi un selfie con Obama.
A marzo di quest'anno è toccata al Palazzo di vetro di New York, in occasione della conferenza Onu "Change the World Model United Nations”; in inglese ha spiegato l'importanza di inseguire i propri sogni...e di non mollare mai.