In data Martedì 5 dicembre è stata discussa in Senato la proposta di legge sulle "Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento sanitario", nota all'opinione pubblica come “biotestamento”. Essa è arrivata in Senato dopo essere stata approvata dalla Camera nello scorso aprile.

Il disegno di legge è complesso e strutturato

Esso regola diversi aspetti sia per quanto riguarda le cure mediche che il paziente riceve dalla struttura ospedaliera sia il rapporto ed il ruolo dell’ equipe medica

Tra i punti principali troviamo:

  • Il diritto del paziente ad abbandonare le terapie (comprese idratazione e nutrimento);
  • Il riconoscimento della possibilità del medico di fare obiezione di coscienza, cioè di non adempiere alla richiesta del paziente di “staccare la spina”;
  • L’istituzione delle DAT (disposizioni anticipate di trattamento) attraverso cui ogni individuo maggiorenne e nel pieno delle sue facoltà mentali può fornire, dopo essere stato esaustivamente informato da un medico, istruzioni su quali siano i trattamenti sanitari a cui accetta o rifiuta di essere sottoposto nel caso in cui si trovasse in stato di incoscienza causa incidente o malattia.

L’Italia e Irlanda sono gli unici Stati europei senza una legge che regoli il biotestamento.

In Italia il dibattito si sviluppa contrapponendo due filoni ideologici

Il primo si basa sul diritto che ogni essere umano ha di autodeterminarsi cioè di scegliere in modo autonomo e indipendente ciò che concerne la sua persona. Il secondo, che trova il maggior numero dei suoi sostenitori tra i membri della comunità cattolica, poggia sull’idea che permettere ad un individuo di rifiutare trattamenti sanitari (soprattutto se si parla di alimenti o acqua) equivale ad aiutarlo nel tentativo di togliersi la vita e quindi è assolutamente inammissibile vista la sacralità della stessa.

Considerando quanto detto si può senza timore asserire che, ancora una volta nella storia italiana, un’istituzione importate e potente come la Chiesa Cattolica (o una parte rappresentativa di essa) tenta di esercitare pressioni al fine di influenzare il discorso politico.

Il tema del biotestamento è senza dubbio uno dei moralmente più complessi dell’ agenda politica corrente, ma è opportuno e ammissibile che in uno Stato laico come l’Italia un’istituzione religiosa abbia un peso così forte su delle decisioni politiche riguardanti un diritto del quale ogni cittadino potrà avvalersi o meno, a seconda della sua morale individuale?