berlusconi non è considerabile soltanto un uomo, ma un fenomeno mediatico. Sono decenni che quest'ultimo calca i palchi della Politica e dei media, è stato coinvolto e travolto da diverse critiche e scandali, ma è sempre riuscito a scrollarsi di dosso le accuse. Continua a smuovere una parte di elettorato del paese piuttosto consistente e ha sempre avuto enorme seguito e popolarità.
A prescindere da schieramenti politici e affini, Silvio Berlusconi si è dimostrato un oratore.
Per quali ragioni il popolo italiano continua a stargli dietro? Quali sono gli strumenti del suo continuo successo? Ascoltando più volte i suoi interventi, i suoi dibattiti, i suoi comizi si può riscontrare, dal punto di vista retorico, un utilizzo frequente di stereotipi, luoghi comuni e pregiudizi. Egli afferma ciò che l’italiano medio vuol sentirsi dire, ma soprattutto promettere.
Perché lo stereotipo è così forte?
Perché per naturale tendenza, nella quotidianità, l’essere umano preferisce la semplicità e la linearità.
Di seguito esplichiamo meglio il concetto.
La ricerca psicologica ci dice che noi, in quanto esseri umani, viviamo per la maggior parte del tempo al di sotto della soglia di coscienza, e in questa sorta di stato d'incoscienza eseguiamo i compiti delle nostre routine come gesti meccanici automatici. Oltre a fare le nostre cose, tutti i giorni, minuto per minuto, recepiamo dalla realtà circostante delle informazioni, moltissime informazioni, che captiamo anche senza accorgercene, ma che di fatto ci arrivano e vanno necessariamente vagliate, analizzate, scomposte, ristrutturate, interiorizzate, eliminate, a volte usate. Tutto ciò avviene senza l’intervento attivo della persona.
In questo flusso costante di input e variabili da analizzare, vi sono anche le informazioni sociali e ambientali, ed è a questo punto che intervengono i pregiudizi e gli stereotipi.
Sono strumenti importantissimi ed efficaci per questo compito, sono dei "pacchetti" di idee che l'uomo detiene, degli schemi, dei filtri talmente interiorizzati che vengono usati costantemente per valutare la realtà. Questi strumenti semplificano certi compiti permettendoci di fare certe analisi in maniera automatica e inconsapevole, nonché di svolgere contemporaneamente altre azioni che richiedono una maggiore attenzione, per questo possono essere definiti come adattativi. Queste idee, pregiudizi ecc sono frutto della cultura di provenienza, sono molto forti e radicati, e difficilissimi da cambiare. Per questa ragione sono ritenuti dai più come "pericolosi" quando socialmente inaccettabili ( come razzismo e omofobia ).
Questa può essere una spiegazione del perché il fenomeno Berlusconi continua ad essere da decenni al centro della scena. Un retore che ci ha sempre dato l’impressione di semplificarci le cose.