Pesaro, un uomo ha sottoposto il figlio al test del DNA per scoprire che in realtà lui non era il suo padre biologico. A insinuare il dubbio nella mente dell'uomo un commento su Facebook di un suo conoscente: "...guarda che tuo figlio non ti somiglia". Inizialmente l'uomo non aveva dato molto peso al commento, ma il dubbio ormai era nato, logorandolo fino al giorno in cui non ha deciso di sottoporre il figlio, di pochi anni, al test del DNA contro il volere della madre. L'esito è arrivato nel giro di pochissimo tempo: il bambino non era suo figlio.

La confessione della madre

Alla luce di questa scoperta la madre del bambino ha dovuto confessare la verità: in passato aveva avuto un rapporto extraconiugale sporadico con un altro uomo che aveva portato al concepimento del bambino. A questa confessione è seguita la causa di disconoscimento della paternità avvenuta al tribunale di Pesaro e l'abbandono del figlio da parte del presunto padre. Ironia della sorte, l'uomo che ha scritto quel commento era il padre biologico del bambino, quindi il suo intervento aveva un fondamento di verità. Ora il vero padre dovrà fare il riconoscimento di paternità del bambino ed una volta ottenuto chiederà al tribunale di mettere il suo cognome al piccolo. Tutto ciò però sarà possibile se la madre darà il suo consenso alla procedura.

Padri e figli che si scoprono estranei

Scoprire che il figlio per il quale sono stati fatti grandi sacrifici, che è stato cresciuto con tanto amore e tanta pazienta in realtà non è il proprio figlio ha delle conseguenze che non bisogna sottovalutare. In genere quest'amara verità viene fuori perché sempre più genitori ricorrono al test del Dna a causa di alcuni dubbi che nascono in merito alla loro paternità (visto che la maggior parte dei richiedenti del test sono uomini).

Le reazioni in seguito ad una notizia del genere sono molto diverse tra loro: alcuni riescono ad accettare e a metabolizzare il tradimento della propria compagna, scegliendo di non abbandonare né lei né il piccolo; altri invece proprio non riescono a perdonare l'errore commesso dalla propria partner, per cui spesso scelgono di andare via, di abbandonare la madre e il bambino.

Altri ancora addirittura si fanno prendere da rabbia e disperazione, non sapendo come comportarsi e in alcuni casi non riuscendo a controllare le loro reazioni, che potrebbero sfociare in atti di violenza e perfino nell'omicidio, motivato dal fatto che non riescono a sopportare e accettare quanto è stato fatto loro.

Oggi sono in molti a chiedere il disconoscimento, una pratica legislativa che cancella lo status giuridico di figlio e può essere richiesto per varie ragioni: per portare alla luce l'infedeltà della propria compagna e per non avere più obblighi e responsabilità nei confronti del bambino o per consentire al genitore biologico di poter rintracciare suo figlio.

Chi decide di continuare ad accudire il bambino come se fosse proprio però è costretto ad affrontare una serie di sfide non certo semplici dal punto di vista fisico e mentale.

Un buon comportamento da assumere sarebbe non giudicare il bambino (poiché non ha colpe) e non irrigidirsi troppo nei suoi confronti, altrimenti il piccolo a lungo andare potrebbe sentirsi rifiutato dal genitore. La situazione è comunque nuova e destabilizzante, ma bisogna cercare di instaurare un buon rapporto con il bambino, costruire un legame saldo che sia in grado di andare oltre un errore di cui il piccolo non ha colpe. Non bisogna quindi riversare su di lui sdegno, indignazione e addirittura odio perché in questo modo si compromette irrimediabilmente il rapporto.

L'abbandono e i suoi effetti a livello psicologico

L'abbandono è una delle ferite più profonde che una persona possa infliggere ad un'altra; non si parla solo di abbandono fisico, ma anche emotivo.

Le implicazioni psicologiche dell'abbandono, soprattutto se subìto durante l'infanzia, ha solitamente delle conseguenze piuttosto gravi. Ci sono le differenze individuali che portano ogni persona a reagire in modo diverso, ma comunque è una ferita che segna in modo indelebile tutti coloro che lo subiscono.

Il dolore non viene interiorizzato da tutti allo stesso modo, ma sono state identificate alcune fasi ricorrenti: subire l'abbandono durante l'infanzia porta a sviluppare una serie di difficoltà nell'instaurare relazioni in fututo, specialmente con persone particolarmente importanti come un partner. Si prova solitamente un senso di vulnerabilità, fragilità e sfiducia, che possono alternarsi a periodi di apatia e a periodi durante i quali si provano rabbia e tristezza.

Se una persona viene abbandonata dal proprio partner potrebbe arrivare addirittura a danneggiare se stessa perché crede di non meritare di essere amata e di non meritare quella felicità che una relazione sentimentale serena e tranquilla porta con sé.

Alcune persone mostrano dipendenza da altre perché sono alla ricerca di costante approvazione da parte loro, impegnandosi sempre in tutto ciò che fanno e cercando di dare sempre il massimo, ma questo a lungo andare può portare ad altre conseguenze tra cui lo stress legato al non riuscire ad ottenere ciò che si desidera nonostante ci si impegni al massimo. Alcune situazioni sono in grado di risvegliare i sentimenti ed i ricordi (dove presenti se non si è troppo piccoli) legati all'episodio dell'abbandono; questo porta spesso ad una fase di "reminiscenza emotiva" durante la quale la persona rivive le sensazioni e le emozioni legate all'episodio di abbandono, sentendosi come paralizzata nel proprio mondo.In casi estremi si può arrivare anche a sviluppare il disturbo post traumatica da stress, sindrome legata ad un evento traumatico che la persona ha subito in passato e che non è riuscita ad accettare e metabolizzare correttamente.

Esistono diverse soluzioni per affrontare e superare un abbandono, tra cui si trova un buon percorso di psicoterapia che consentirà al soggetto di affrontare l'evento traumatico in questione affiché possa andare avanti, perdonare chi gli ha fatto del male. Solo così è possibile liberarsi di questo peso che purtroppo in molti sono costretti a portare, consentendo loro di instaurare sane e durature relazioni con le persone più importanti della loro vita.