Il siparietto che ha visti protagonisti Silvio berlusconi e una donna nuda ieri 4 marzo 2018 al seggio di via Scrosati a Milano non rientra in un processo che coinvolge minorenni o festini. Si tratta di una contestazione in piena regola da parte del movimento attivista francese femen, che ha protestato contro la presenza del leader di Forza Italia. Ciò che fa sorridere, e in realtà anche discutere, è come a volte le politiche di rimpatrio siano molto ma molto facili, mentre altre volte siano quasi impossibili. Vediamo perché.
La contestazione in topless: sei scaduto Silvio
Era il 2013, e nel seggio di via Scrosati a Milano, cioè quello in cui vota Silvio Berlusconi, tre donne attiviste del movimento francese Femen lo contestarono a torso nudo. La storia pare ripetersi, dato che la stessa cosa è accaduta ieri, durante le votazioni per le politiche. La donna, una 30enne, subito arrestata, gli ha gridato 'Sei scaduto, il tuo tempo è scaduto'. La cosa poteva finire qui, se non fosse per il fatto che l'attivista ha ricevuto un trattamento che nemmeno i peggiori clandestini criminali si meritano. E' stata infatti arrestata.
Le accuse: resistenza a pubblico ufficiale e disordini durante le elezioni
Queste le accuse con le quali la donna è stata subito indagata.
La donna non ha, o meglio non aveva, precedenti, veniva da Parigi ed era arrivata alla Malpensa alle ore 8.45 con un tesserino di free lance. Si chiama Melodie Mousavi Nameghi, ed ha origini iraniane. E' riuscita ad infiltrarsi tra i giornalisti che attendevano Berlusconi durante la sua votazione mostrando un tesserino `Cinema World Press´.
Quando Silvio Berlusconi è arrivato, è salita su un banco e si è spogliata, gridando al leader di Forza Italia 'Sei scaduto!'. Pronta la risposta di Berlusconi: 'E' finito il mio tempo? Sì, in effetti la coda era finita'. Sembrava tutto finito in una grassa risata se non fosse per le conseguenze riservate alla donna.
Se ti spogli sei espulsa, se uccidi e stupri no?
Immediato il provvedimento per la donna. La giovane è stata espulsa già nella serata di ieri, domenica 4 marzo, e non potrà fare rientro in Italia per i prossimi 5 anni. Bastava così poco per essere espulsi? Si rischia di esasperare gli italiani che sono costretti a convivere con clandestini già noti alle forze dell'ordine e in tanti casi muniti di un foglio di via che invece continuano a delinquere indisturbati nel nostro Paese. Desio, agosto 2017, una 17enne stuprata da un immigrato clandestino che già da due anni avrebbe dovuto non essere in Italia. Genova, ottobre 2017, un marocchino pluripregiudicato e ricercato aggredisce coppia di ragazzi, li rapina e stupra la donna.
E questi sono solo due di innumerevoli casi di criminalità aggravata dal fatto che quei criminali non avrebbero dovuto trovarsi qui. Forse se si fossero spogliati davanti a un politico e alle telecamere invece di violentare donne inermi, sarebbero stati subito messi su un aereo?
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