Anche se siamo solo all'inizio di un'estenuante battaglia campale, di accordi sotto banco e di false aperture, è inutile consumare ettolitri di inchiostro, disegnando scenari di poco futuribili ed incerte alleanze: ex-sinistra PD con i pentastellati in una maggioranza organica, appoggio esterno o accordo programmatico tra lega e quel che resta del PD, etc.

Non pare ci siano le condizioni di una maggioranza ampia, più alla Camera che al Senato, che possa garantire una stabile e duratura legislatura, senza passare per le forche caudine di una palude politica tutta da decifrare, che potrebbe avere degli effetti nefasti, a livello elettorale, per entrambi gli schieramenti.

Allora che si fa?

Cosa fare dunque? Si lasciano morire, in una sorte di eutanasia controllata e temporizzata, tutti gli scenari di governo, bruciati nel giro di poche battute su giornali e tv? Dobbiamo pensare, che sia tutto inutile cercare, dentro alle mura parlamentari, un nuovo ed eccitante equilibrio Nord e Sud del Paese? E' possibile, invece, che tutte queste manovre siano destinate, non prestissimo, a lasciare il campo ad un governo degli indubitabili vincitori di queste Elezioni politiche: M5S e Lega.

Più il tempo passa e più risulta inevitabile, anche elettoralmente per entrambi i partiti, provare un’inedita ma formidabile, per numeri in parlamento e programma politico, alleanza strategica di governo.

Sono molti i punti in comune dei programmi elettorali dei leghisti e dei post-grillini, su tematiche che di fatto si sono prese la scena del dibattito nazionale. Parliamo di: immigrazione, lavoro, pressione fiscale, sviluppo economico reale (non by Istat), aiuti alle famiglie, aiuti alle imprese, tagli ai costi della politica, pensioni, etc.

Ineluttabili fattori di composizione della nuova maggioranza nel parlamento e nel paese, che coniughi Nord e Sud, per un Italia solidale ma attenta alle imprese e allo sviluppo sociale sostenibile.

Un governo del cambiamento

Tutte le forze politiche e l’intero parlamento, oltre all’intero paese, anelano questa nuova alleanza, i cui segni prodromici già esistono, seppur piccolissimi, in un paesetto dell’Alto Adige, Laives.

I partiti che hanno vinto le elezioni hanno la responsabilità di trovare una soluzione condivisa, che porti, finalmente, a quel cambiamento tanto volte dimenticato dalle altre forze politiche, ormai ridotte a mere comparse. Il popolo vuole, pretende, una sterzata senza se e senza ma, che ci conduca ad una reale terza Repubblica, innovativa, solidale, più giusta, senza più inutili discussioni autoreferenziali. Ora basta. La strada è segnata, l’unico governo, veramente legittimato dal risultato elettorale, dovrà tener conto delle istanze (sociali, economiche, territoriali) di un paese allo stremo, in cui tutti ci vogliamo riconoscere, in cui ci sia rispetto e tolleranza, ma soprattutto legalità e sviluppo.