Nella terza serata del Festival di Sanremo, in onda giovedì 3 febbraio, si sono esibiti tutti i 25 big in gara. A presentare insieme ad Amadeus, Drusilla Foer. Superospiti Roberto Saviano, Cesare Cremonini e Anna Valle. In diretta dalla nave, con Orietta Berti e Fabio Rovazzi, c'era Gaia.

Dopo il voto della sala stampa che ha visto come primi classificati Elisa, il duo Mahmood/Blanco e la Rappresentante di Lista, la palla è passata al pubblico: 50% da casa tramite televoto, e 50% Giuria Demoscopica 1000. Di seguito i nostri giudizi.

Giusy Ferreri, Highsnob e Hu, Fabrizio Moro, Aka7even, Massimo Ranieri, Dargen D'Amico, Irama, Ditonellapiaga con Rettore

Giusy Ferreri - Miele 4

Troppo retrò. Fuori tempo. In tutti i sensi. Per fortuna ha dichiarato che questa canzone è solo una parentesi romantica. Comunque molto elegante.

Highsnob e Hu - Abbi cura di te 6

Al secondo ascolto iniziano lentamente a discostarsi dall'immagine di Coma Cose 2.0. Ben amalgate voci e personalità. Hu ha (sembra uno scioglilingua) decisamente un bel timbro tagliente. Sufficienza confermata.

Fabrizio Moro - Sei tu 7

Come già detto, o si ama o si odia, perchè Fabrizio Moro mantiene il suo tratto chiaro e deciso. Ed è un tratto che si sovrappone bene all'orchestra sanremese.

Forte carica emotiva negli occhi e nella performance. Migliorato.

Aka 7even - Perfetta così 4

Aka 7even invece migliora solo nell'outfit, meno lenzuola più tenda. Vocalizzi esasperati, che pur può permettersi. Ma davvero troppa poco sostanza.

Massimo Ranieri - Lettera di là del mare 5

Da ridurre l'effetto eco del microfono, viene "da di là" ma insomma!

Immagine nitida della nave che salpa, in un mare alquanto mosso sugli alti e bassi della voce di Ranieri.

Dargen D'Amico - Dove si balla 4

"Papparapapapa" è esageratamente coro da stadio, non tutti sono Gigi D'Agostino. Non basta una cassa dritta per fare musica dance. No comment.

Irama - Ovunque sarai 6

Ancora preferibile in versione "Nera", ma c'è da dire che questo pezzo mette in risalto le doti canore di Irama.

E la sua sensibilità. Melodia e testo non da Oscar. In ogni caso, con più attenzione, meno effetto canto da oratorio della scorsa serata.

Ditonellapiaga con Rettore - Chimica 7

La chimica ancora c'è e l'impressione è che possa aumentare esponenzialmente. Performance assolutamente giusta. Provocatoria sì, bilanciata sì.

Michele Bravi, Rkomi, Mahmood e Blanco, Gianni Morandi, Tananai, Elisa, La Rappresentante di Lista, Iva Zanicchi, Achille Lauro

Michele Bravi - Inverno dei fiori 6

La sensazione uditiva provocata da Michele Bravi è quella della fiamma che si accende, e dei fiori che sbocciano sotto la rugiada. Il punto è che però la fiamma si spegne, e fiori appassiscono. Come questo pezzo che non decolla.

Rkomi - Insuperabile 6

Inizia a prendere confidenza con l'Ariston, coinvolge il pubblico in sala. E, in definitiva, il ritornello è orecchiabile e non decontestualizzato. Troppo netto il rimando alle colonne sonore di supereroi di strada.

Mahmood e Blanco - Brividi 9

Un incanto che mette i brividi a ogni esibizione. "Ti lascerò" nel 2022 ha il volto di Mahmood e Blanco. Stile, talento, emozione.

Gianni Morandi - Apri tutte le porte 8

Date a Gianni quel che è di Gianni: lui sì che mantiene ritmo, note e intonazione nonostante la longeva carriera. Jovanotti alla regia aiuta, ma sta andando forte! Chi non ha ancora imparato il motivetto?

Tananai - Sesso occsionale 4

Fare peggio della sera prima era difficile.

Solo che neanche la fortuna è dalla sua parte, con problemi di audio.

Elisa - O forse sei tu 9

Vicina alla perfezione. Divina: sopra le cose, sopra le parole, sopra gli spartiti, sopra la musica. Bisogna comunque dire che la struttura del brano resta semplice. Dove non arrivano le melodie possibili su questa terra, arriva lei.

La Rappresentante di Lista - Ciao ciao 9

Il loro basso è la fine del mondo. Il groove è la fine del mondo. Il mashup è la fine del mondo. La coreografia è la fine del mondo. Volume a 52 e in piedi sul divano.

Iva Zanicchi - Voglio amarti 3

Già detto tutto con il voto.

Achille Lauro - Domenica 5

Ci manca Boss Doms. L'unica cosa blasfema e trasgressiva della canzone sono i tatuaggi di Achille.

La sentiremo però, anche passata domenica.

Matteo Romano, Ana Mena, Sangiovanni, Emma, Yuman, Le Vibrazioni, Giovanni Truppi, Noemi

Matteo Romano - Virale 4

Da apprezzare è la sicurezza con la quale calca il palco e affronta la perfarmonce. Senza strafare, porta a casa l'esibizione. Ma non è virale, non va in tendenza, non risale.

Ana Mena - Duecentomila ore 3

Passo,

Sangiovanni - Farfalle 7

Leggerezza che non è superficialità. L'umiltà e la consapevolezza della gen zeta, cha sa di stare dove sta. Non c'è nulla di sbagliato.

Emma - Ogni volta è così 9

Emma c'è. Divora il palco, con una canzone che le calza a pennello. Racconta una storia. Racconta la Storia. La sintonia e condivisione con Francesca Michielin rendono ancora più giustizia all'intenzione.

La produzione è una chicca.

Yuman - Ora e qui 5

Non è male, non è bene. Al replay, annoia. Anche se l'impronta c'è.

Le Vibrazioni - Tantissimo 5

Come da precedente intuizione, "tantissimo" Pooh, seppur in stile sarciniano. Le rockband a notte fonda dovrebbero dare il loro meglio, ma Le Vibrazioni in fondo sono sempre stati più una boyband.

Giovanni Truppi - Tuo padre, mia madre, Lucia 8

Dopo qualche ascolto si colgono i particolari e le sottigliezze. Tipico delle perle cantautorali. Giovanni Truppi ha una personalità artistica assolutamente unica, e questa canzone è al pari di lui assolutamente unica. Con i suoi tempi, di maturazione e ritmici.

Noemi - Ti amo non lo so dire 7

Il risultato finale migliora rispetto alla prima serata, ma fa ancora un po' di fatica a stare dietro agli accenti. Brano radiofonico.